I tre senatori di Sel partono dal fatto che “nel territorio di Nettuno risultano importanti presenze di consorterie criminali come testimoniato dal processo «Appia» conclusosi innanzi al tribunale di Velletri con condanne per il delitto di cui all’articolo 416-bis del codice penale; in tale territorio infatti, opera il clan ‘ndranghetista Gallace”; “nel comune risulta attivo, altresì, il clan dei Casalesi, come attestano le indagini della Direzione distrettuale antimafia di Roma, nonché numerose sentenze anche passate in giudicato, emesse dall’autorità giudiziaria a carico di Pasquale Noviello ed altri, per reati che vanno dall’associazione a delinquere di stampo camorristico al tentato omicidio; nella città di Nettuno nel 2012 sono stati commessi 2 gravi attentati: nell’ottobre è stato incendiato lo stabilimento balneare «Il Belvedere» gestito dalla Società Turistico Marinara e recentemente l’auto di un dirigente comunale è stata colpita da una bomba molotov; nel dicembre del 2005 il Consiglio comunale di Nettuno è stato sciolto per gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata, decisione confermata in tutti i gradi di giudizio dalla giustizia amministrativa”.
Oltre a ripercorrere i motivi che portarono allo scioglimento del consiglio comunale nel 2005, gli interroganti ricordano quanto accaduto durante l’ultima campagna elettorale: “il candidato del PdL Carlo Eufemi ha denunciato il clima «intimidatorio» creato da Fernando Mancini, imprenditore locale già coinvolto in indagini giudiziarie e nei lavori della commissione per l’accesso ai documenti amministrativi che portò allo scioglimento del Consiglio comunale di Nettuno; tale clima intimidatorio si è ripetuto nei mesi scorsi, come ha denunciato lo stesso sindaco di Nettuno innanzi alla commissione d’inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, sottolineando il ruolo svolto dal signor Mancini, secondo il sindaco, vicino ad ambienti della malavita, nel generare il citato clima d’intimidazione”.
Ma non solo: “l’amministrazione comunale di Nettuno risulta al centro di numerose indagini della magistratura ordinaria e contabile, per reati che vanno dall’abuso d’atti d’ufficio al falso e il sindaco Chiavetta recentemente è stato rinviato a giudizio per falso. In particolare la Procura di Velletri sta indagando sulla concessione data allo stabilimento “Belvedere”, riconducibile al signor Mancini, rilasciata successivamente all’incendio avvenuto nel 2012”.
Da qui la richiesta di verifica da parte del Ministro e l’interessamento della Prefettura per l’eventuale scioglimento del Consiglio Comunale.