La vicenda ha dell’assurdo, e se non fosse stato per la tenacia dei cittadini – arrabbiati per il taglio di un eucalypto storico – a quest’ora i lavori sarebbero già un bel pezzo avanti. In sostanza, dall’esame della documentazione che gli uffici comunali stanno predisponendo per il ricorso al Tar relativo alla vicenda in oggetto, è stato accertato che il titolo di proprietà dell’area esibito dall’impresa che intende realizzare un edifico residenziale nell’area di via Quarto, è nullo. Ciò in ragione di un decreto definitivo di esproprio risalente all’anno 1980 con il quale veniva disposto il trasferimento della proprietà dell’area da privati al Comune. Quindi la stessa area risultava di proprietà del Comune di Latina sin dal 1981 e non dell’impresa che ha ottenuto il permesso a costruire. La ditta ha ceduto un terreno al Comune… nonostante fosse già del Comune, in cambio di un premio di volumetria. Sembrerebbe una truffa, non certo una svista.
In seguito a tale verifica, il Comune di Latina ha annullato, in autotutela, il permesso a costruire sul lotto di terreno sito in via Quarto, rilasciato il 20 ottobre 2014, ed emesso immediatamente la relativa ordinanza di sospensione dei lavori.
La complessa vicenda è stata ricostruita dai tecnici comunali in sede di Commissione trasparenza, dove è stato ripercorso l’iter della procedura che il Comune ha adottato per l’approvazione del piano. In particolare, è stata evidenziata la nullità degli atti notarili di trasferimento dell’area da privati alla società titolare del permesso a costruire, che ha determinato l’annullamento dello stesso permesso. Perchè nessuno si è accorto di nulla? C’erano forse delle connivenze a Palazzo affinchè la questione andasse in porto indisturbata?