Un furto studiato ad arte. «L’altra volta impiegarono ottanta secondi – ammette il gestore –. Tanto ci hanno messo a tagliare la serranda, sfondare la vetrina e caricare 5 slot machine che si trovavano legate a una sbarra di ferro dentro il bar». Anche quel furto fu ripreso integralmente dalle telecamere a circuito chiuso presenti all’interno del locale. «Per evitare il furto delle slot avevo messo un sistema di ancoraggio al muro, ma i ladri ne sanno più di noi e stavolta si sono presentati direttamente con una mazza da 25 kg. Doveva vedere con che agilità hanno scavalcato il bancone. Secondo me quelli sono pure pericolosi. Così non si può andare avanti». L’esercente non sa più cosa pensare: «Non so se ce l’abbiano con me. Mi hanno preso di mira, sono diventato il bancomat di questi signori».
Casalazzara sembra essere piombata nell’incubo delle razzie. Case svaligiate ogni notte lungo la strada che collega Ardea ad Ariccia, ma che attraversa tutta la periferia nord di Aprilia. Un quartiere disseminato di abitazioni, senza una piazza vera e propria ma con un unico luogo di ritrovo rappresentato dalla Chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Su via dei Rutuli, decine di attività commerciali che ogni mattina temono di aprire e ritrovarsi il negozio svaligiato. Basta farsi un giro per vedere che sorta di inferriate hanno montato tutti gli esercenti a portoni di entrata e finestre. Sembra di stare in un carcere all’aperto.