Angelo Avarello, apriliano d’adozione, sarà direttore d’orchestra per l’esibizione di Erika Mineo, tra le nuove proposte sul palco dell’Ariston. Palco che ha già calcato nel 2009 dirigendo l’orchestra che accompagnava una allora sconosciuta Simona Molinari, oggi interprete tra le più raffinate della musica leggera italiana, che riscuote consensi anche all’estero. «Calcare il palco di Sanremo è sempre un’emozione grandissima, anche se la vera emozione è preparare le partiture, abbiamo già fatto le prove e devo dire che l’emozione si è sentita», spiega.
Avarello, cantante di successo negli anni ottanta con I Teppisti dei Sogni, ha un primato: il suo brano “Piccolo Fiore” è nella classifica Siae tra quelli più eseguiti di sempre, al pari di Modugno, di Mogol e di Casadei. Nella sua carriera il Festival di Sanremo come cantante manca: «Ma non ho rimpianti, io non sono per le gare».
Carlo, il figlio, ha seguito le orme musicali del padre, ma come produttore e si è affermato tra i manager più giovani del panorama. «Mio figlio lavora dietro le quinte e nel suo lavoro è un grande. È uno scopritore di talenti, perché non gli va di prendere le cose già fatte». Finora questa filosofia lo sta premiando.
10/02/2015