Uno su tre è in sovrappeso
Nella ASL di Latina nel periodo 2010-2013 , secondo i dati Passi, il 31% degli adulti di 18-69 anni risulta in sovrappeso e il 13% risulta obeso (valore significativamente maggiore rispetto al valore regionale e nazionale, rispettivamente 10% e 11%). Complessivamente quindi una persona su tre risulta essere in eccesso ponderale. Questa condizione cresce al crescere dell’età, è più frequente negli uomini, tra le persone con più bassi livelli d’istruzione, tra quelle economicamente più svantaggiate. Inoltre, la percezione di essere in sovrappeso non sempre coincide con lo stato nutrizionale: tra le persone in sovrappeso ben la metà ritiene che il proprio peso sia più o meno giusto; tra gli obesi questa percentuale è del 5%. Da segnalare che tra i sottopeso/normopeso l’8% ritiene che il proprio peso sia troppo alto.
Tre su quattro non fanno attività fisica
Nella ASL di Latina si stima che poco più di una persona su 4 (28%) è fisicamente attiva, cioè effettua un lavoro pesante oppure 30 minuti di attività moderata per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni, il 42% è parzialmente attivo , cioè non svolge un lavoro pesante, ma fa qualche attività fisica nel tempo libero, senza però raggiungere i livelli raccomandati, mentre il 30% può essere considerato completamente sedentario (Lazio 34%). La sedentarietà cresce all’aumentare dell’età ed è più diffusa nelle persone con basso livello d’istruzione e con maggiori difficoltà economiche; non sono emerse differenze significative tra uomini e donne.
È presente una percezione distorta dell’attività fisica praticata: circa un sedentario su quattro e un parzialmente attivo su due ritiene di praticare sufficiente movimento. La percentuale di sedentari è più alta in sottogruppi di popolazione che potrebbero beneficiarne di più, (in particolare persone con sintomi di depressione, ipertesi, obesi o in sovrappeso e fumatori).
In ambito sanitario gli operatori non promuovono ancora sufficientemente uno stile di vita attivo tra i loro assistiti.
Un popolo di fumatori
Secondo i dati 2010-13 del sistema di sorveglianza PASSI, nella ASL di Latina il 29% degli adulti 18-69 anni fuma sigarette. Il 19% è invece ex fumatore e il 52% non ha mai fumato. Nella Regione Lazio, una delle regioni in cui si fuma di più, la percentuale di fumatori è del 31% e in Italia del 28% (anno 2013). L’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne (rispettivamente 35% e 23%), nelle persone con una scolarità media (32%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (34%). Si fuma di più fino a 50 anni (in media il 34%) valore che scende al 21% nei 50-69enni. Il numero di sigarette fumate in media al giorno è pari a 13. Tra i fumatori, il 26% è un forte fumatore (più di un pacchetto di sigarette al giorno). Il 3% è invece un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al giorno).
Consumo di alcol
Nel periodo 2010-13, la percentuale di consumatori di alcol nella Asl di Latina è risultata pari al 52%. Tra questi il 13% è un consumatore di alcol a maggior rischio perché consumatore fuori pasto e/o consumatore binge (ovvero uomini che bevono 5 o più tra bicchieri di vino, bicchierini di liquore una lattina di birra. Per le donne si intendono 4 di queste quantità). Il consumo a maggior rischio è più frequente tra i giovani di età 18-34 e in modo particolare tra i 18-24enni (24%), tra gli uomini, e a differenza di molti altri fattori di rischio comportamentali tra le persone con livello di istruzione alto. Il 13% degli intervistati riferisce di aver guidato, negli ultimi 30 giorni, subito dopo aver bevuto una quantità di alcol superiore ai livelli fissati dalla Legge.