Ha offerto soldi ad una minore per ottenere in cambio una prestazione sessuale. Un 35enne di Aprilia, P.I., è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per atti sessuali e adescamento di minore tentati”. Ma la storia non finisce qui. Si tratta purtroppo di una di quelle storie di degrado, morale e sociale, che non dipende dalla nazionalità della vittima o del “carnefice”. Il 35enne ha tirato fuori una banconota da 20 euro e l’ha offerta a una ragazzina per avere in cambio una prestazione. La ragazzina si è rifiutata di obbedire alla volontà del 35enne. D’altronde non era una prostituta e non si sarebbe mai sottomessa a tali richieste. Per cui ha restituito i soldi al 35enne ed ha chiamato i Carabinieri di Aprilia, fornendo loro una descrizione utile a rintracciare il ragazzo. Ed è qui che la storia si complica. I Militari della Stazione di Aprilia hanno effettivamente ritrovato il ragazzo non molto lontano da dove era accaduta la “trattativa”. Hanno chiesto i documenti al 35enne ma ne era sprovvisto ed ha fornito un nome falso ai Militari. Non solo: quando gli è stato chiesto conto dell’adescamento della minorenne, non solo ha negato il fatto ma anzi ha rincarato la dose asserendo di essere stato derubato dei 20 euro dalla ragazzina. Per questo, oltre all’accusa di adescamento, si è beccato anche quelle di “simulazione di reato” e “false dichiarazioni sulla propria identità”. Una denuncia non è un arresto, sia chiaro, ma questo non alleggerisce la posizione del 35enne che, nei confronti della ragazzina, non si sarebbe comportato nel migliore dei modi.
30/03/2015