“Il Lazio è ancora molto indietro nella rimozione dell’amianto ma non possiamo più attendere – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – sia subito approvata la legge regionale sull’amianto. Questa giornata serve per ricordare tutte le vittime di una strage silenziosa e sollecitare le amministrazioni ad un impegno risolutivo immediato. Servono aiuti per la micro-rimozione e investimenti per i grandi quantitativi, finanche la costruzione di centri di smaltimento sul nostro territorio”.
Il Lazio non è tra le 10 regioni italiane che secondo il dossier di Legambiente hanno fatto il piano e completato lo smaltimento, e la norma regionale per la bonifica dell’amianto è attesa da 23 anni. La legge, di cui prima firmataria è la consigliera Avenali con tanti altri consiglieri regionali che l’hanno poi firmata, è stata depositata e attende di essere discussa nelle commissioni competenti; gli attivisti del cigno verde chiedono, oggi più che mai, con forza, che sia fatto immediatamente. Una delle principali voci di costo dello smaltimento è poi il trasporto per l’assenza in tutta la regione di centri specializzati, cosa che fa lievitare i costi, scoraggiando i privati che non hanno le risorse per bonificare da soli i propri tetti o rivestimenti“.
“Rinnoviamo in questa giornata, il nostro impegno nel restare al fianco degli esposti e delle loro famiglie – conclude Scacchi -. La battaglia contro l’amianto deve essere vinta per chi ne ha subito le drammatiche conseguenze e per tutte le generazioni future”.