È infinito l’elenco dei ritardi e dei disagi che si sono registrati in questi giorni sulla tratta ferroviaria Roma – Nettuno. Ieri una serie di ritardi a catena hanno lasciato sul campo pendolari stanchi ed esasperati. Oggi sul treno delle 13.45, l’ennesima odissea. Il treno in partenza da Roma e diretto a Nettuno, dopo pochi minuti dall’accensione delle macchine, si è fermato alla stazione di Roma Casilina. I pendolari, circa 300 persone, hanno decido di tornare indietro a piedi, sui binari e sotto il sole cocente, di nuovo verso Termini. Il problema, secondo quanto quello che è stato detto ai poveri viaggiatori, è che il mezzo era guasto.
Una volta a Termini i viaggiatori hanno dovuto attendere l’arrivo di un altro treno per 20 minuti. Una volta a bordo (ovviamente le carrozze erano stracolme) il viaggio è iniziato con circa 45 minuti di ritardo rispetto al previsto e, tanto per completare il quadro drammatico della situazione, in alcune carrozze l’aria condizionata era rotta. Partenza alle 14,30, temperatura esterna 40 gradi, all’interno molti di più.
«La situazione è drammatica – racconta un pendolare – sono tre giorni che viaggiare è impossibile, da sentirsi male. Oggi si sono accorti che il treno era rotto a pochi minuti dalla partenza e siamo dovuti tornare indietro sui binari e sotto al sole. Poi ci hanno ammucchiato tutti su un altro treno. Non si può andare avanti così. Nessun servizio, solo disagi è una situazione vergognosa». Ovviamente, alla corsa saltata delle 13,45 sono seguiti una serie di ritardi a catena che hanno allietato i pendolari sulle corse successive.