L’Associazione culturale “ASSOEDITORI LATINA” organizza la manifestazione LIBRI DA SCOPRIRE, giunta ormai alla XII edizione. Quest’anno farà tappa a Sabaudia, in piazza del Comune, dal 31 luglio al 2 agosto, allestita per l’occasione con un grande palco che fungerà da salotto letterario mentre faranno da cornice 20 case editrici nazionali, che rappresentano la piccola e media editoria, quelle che danno voce alle piccole grandi firme emergenti e che scovano autentici talenti letterari. Presentazioni di libri, incontri con gli autori, mostra d’arte, concorso di narrativa per le scuole, colazioni ed aperitivi d’autore, reading, festival della poesia: questo è il variegato programma della manifestazione.
Negli scorsi anni si sono succeduti sul palco del caffe’ letterario autori del calibro di Vittorio Sgarbi, Giordano Bruno Guerri, Andrea De Carlo, Pietrangelo Buttafuoco, Barbara Alberti, Marcello Veneziani, Francesco Carofiglio, Oliviero Beha, Roberto Costantini, Dario Franceschini, Enrica Bonaccorti, Cinzia Tani, Marcello Simoni, Nicola Rao, Federico Moccia solo per citarne alcuni.
Dal 2008 l’evento fa tappa fissa a Latina supportata dal grandissimo successo di critica e pubblico diventando un appuntamento consueto per il capoluogo, ma nelle primissime edizioni l’aspetto che caratterizzava questo evento era il carattere itinerante che la rendeva una manifestazione conosciuta dai cittadini dell’intera Provincia. Tra le tappe di questi anni, quindi, anche la città di Sabaudia ha ospitato un edizione della rassegna di Libri da scoprire, raccogliendo ampi consensi di pubblico e turisti, attraverso la formula vincente del villaggio della cultura allestito nel “cuore della città”.
Il nostro progetto per la rassegna del 2015 è quello di restituire alla manifestazione il carattere itinerante, ripartendo dal Comune di Sabaudia. La suggestiva atmosfera estiva, tipica di questa città, sarà infatti la cornice adeguata di un evento ormai consolidato a livello nazionale che porterà ancora una volta nomi illustri della letteratura e dello spettacolo sul palco letterario per offrire e regalare ai numerosi turisti uno spettacolo culturale di grande spessore. Durante questi anni infatti la presenza di personaggi illustri ha consentito di avvicinare alla lettura e al mondo dell’editoria un pubblico ampio e diversificato attratto dalla popolarità e dalla notorietà di personaggi dello spettacolo e d’intrattenimento, ci aspettiamo quindi di continuare a coinvolgere un gran numero di visitatori.
Libri da scoprire ha fino ad oggi avuto il merito di offrire uno spettacolo culturale adatto ad ogni età e ad ogni gusto letterario, avvicinando soprattutto i più giovani al mondo del libro che passeggiando nel cuore della città trovavano uno stimolo ed un invito alla lettura più incisivo rispetto al consueto ambito scolastico.
Si comincerà il 31 luglio alle 17.30 con un libro ricco di testimonianze sull’Agro Pontino del professor Mario Tieghi. “Quando la terra era promessa – Storie dell’Agro Pontino e Romano” (pp 210, euro 9,90) è il titolo del libro di Mario Tieghi, che sarà presentato dall’autore nell’incontro che si svolgerà a Sabaudia, venerdì 31 luglio, alle ore 17,30, in Piazza del Comune, in occasione della manifestazione culturale “Libri da scoprire”. Una scelta nuova e coinvolgente che per l’occasione vedrà un noto scrittore del luogo presentare un testo colmo di esperienze che fanno riferimento alle vicende umane di questo territorio.
In numero di 33 sono le storie enucleate nel libro che riportano a fatti accaduti nel XX secolo e che interagiscono con le vicende legate alla fondazione e inaugurazione delle città di fondazione. Interessanti sprazzi del vissuto storico e familiare raccontati seguendo gli accadimenti di quei periodi, che intrecciano gli anni, che vanno dall’inizio del ‘900 fino alla conclusione della seconda Guerra Mondiale.
Il docente di Lettere, che ha all’attivo altre due pubblicazioni, avendo esordito, nel 1999, con il libro “Sabaudia storia viva di una Città nei racconti dei protagonisti” e, nel 2003, con “Sabaudia e le Delibere Podestarili”, in questa circostanza si propone privilegiando il filone della ricerca e dell’approfondimento di tematiche relative alla storia laziale. Il testo è ricco di interventi diretti, testimonianze vive, analisi circostanziate. Ma soprattutto interviste. L’autore ci regala uno scrigno da cui si aprono i ricordi sinceri di chi la bonifica delle Paludi Pontine e l’antropizzazione di Sabaudia e delle città confinanti l’ha vissuta, tra fame, disperazione e speranze, le riprese di Scipione l’Africano, le visite del Duce, la difficile convivenza tra pionieri e collinari, l’ombra della morte per la malaria sostituita dall’orrore della guerra, e poi la memoria degli sfollamenti, il lento rinascere della civiltà con le imprese balneari, l’accoglienza agli italiani cacciati da Burghibba e Gheddafi: il professor Tieghi fissa la vita di una città con le parole dirette dalla viva e vibrante voce dei testimoni del tempo, attraverso un linguaggio che i pionieri ancora oggi usano, fondendo la memoria individuale con quella collettiva.
Nell’opera del prof. Tieghi, assume un particolare rilievo quanto è scaturito dalle esposizioni fatte dai diversi protagonisti, donne e uomini, appartenuti ai vari ambiti del mondo del lavoro, che si sono contraddistinti per risultare persone di grande valore alla luce di quello che hanno prodotto e realizzato seguendo un confacente progetto di vita.
Alla presentazione del libro prenderanno parte gli studiosi, Renato Mammucari, storico illustratore della Campagna Romana, Giovanni Fontana esperto d’arte e della storia laziale, Luca Falzarano, attento conoscitore delle opere architettoniche del territorio lepino e pontino.
Spazio poi alle liriche con Leone D’Ambrosio (‘Ordinate stagioni’) alle 19, Claudio Volpe (‘La complessità delle cose’), alle 20 il festival della poesia intitolato a Sabino Vona a cura di Franco Borretti dove 100 poeti si sfideranno a colmi di strofe e sentimenti, poi alle 21 ‘Corrispondenze mediterranee’ di Ilaria Guidantoni, il giallo di Pierluigi Felli ‘Il mistero della camera chiusa nella villa dei suicidi assistiti’, alle 22 Tina Cipollari col suo ‘No, Maria! Io esco’ ricavato dal talent show della De Filippi ‘Uomini e donne’, alle 22.45 l’antologia ‘9’ di Francesco Vannutelli, un autentico affresco di calcio denso di sentimenti, e poi il concerto alle 23 di Francesco Del Monte dedicato a Pasolini con l’opera cd-antologia ‘Caro poeta caro amico’.
NOTA CORRISPONDENZE MEDITERRANEE – Corrispondenze mediterranee. Viaggio nel sale e nel vento di Ilaria Guidantoni, pubblicato da Oltre Edizioni per la collana Letture dal mondo, ha la forma di un romanzo, una sorta di diario intimo, uscito a maggio 2015.
Il libro racconta un viaggio nel Mediterraneo, nello spazio e nel tempo, pur essendo la vicenda contemporanea e prendendo avvio all’indomani delle rivolte arabe, attraverso paesi e genti diverse e si snoda come un percorso iniziatico: quello di una donna francese, protagonista del libro e voce narrante in presa diretta, alla ricerca di un sé rimasto per troppo tempo inascoltato, confuso e taciuto nel ritmo frenetico della vita.
Il cammino di Eloïse diventa metafora dell’esistenza come nomadismo, della ricerca collettiva del senso della vita, dell’Europa che ritrova se stessa solo grazie alle corrispondenze mediterranee della sponda sud del mare nostrum.
In pochi minuti la sua vita di donna manager a Lione viene scompaginate e nello stesso tempo si spalancano le opportunità dell’altrove. Il viaggio ci porta da Lione a Marsiglia, la città più meticcia d’Europa, a spasso per il Nord Africa, dall’Algeria, al Marocco, alla Tunisia rivelandoci come la conoscenza e l’incontro con le vite degli altri siano il dono più originale della quotidianità. Eloïse passa da essere ascoltatrice spaesata a “guida” in un mondo più vicino di quanto sembri, smentendo luoghi comuni e cercando le origini delle parole e delle cose familiari, scoprendo storie nella storia. Il Maghreb le appare nel tempo, in particolare, meno francese di quanto creda, più composito e contraddittorio rispetto allo sguardo ingenuo e presuntuoso di chi si affaccia dal nord senza sporcarsi i piedi nella polvere; e soprattutto molto vicino e intrecciato con il destino europeo, dalla lingua al cibo. La sua peregrinazione ci racconta come il Mediterraneo sia un continente a sé nel quale tra le due rive c’è un sistema stretto di corrispondenza.
Il libro racchiude storie nella storia, dai Gnaowa, ai Regraga in Marocco; al mondo ebraico tunisino, a quello degli Italiani quando l’emigrazione andava in senso inverso e soprattutto la storia inedita della Famiglia Gallico tra la Francia, l’Italia e la Tunisia. E ancora un grande spazio è lasciato al ruolo centrale del cibo e della cucina che raccontano l’intimità e la quotidianità di un luogo e della famiglia.
La storia della protagonista, il suo incontro con Filippo e con altri uomini, per lo più “nomadi” – legati al mondo degli amaziÄ¡ (berberi) diventa un monito per la Francia per la Francia a trovare il coraggio di superare il dubbio cartesiano nel dubbio sentimentale e per l’Italia a recuperare la consapevolezza della propria storia come un’opportunità.
Il viaggio ci lascia con un finale aperto, anche se Eloïse sceglie di vivere a Tunisi, con l’idea che ogni meta non sia che una sosta per riflettere e rimettersi in discussione con la domanda sulla fragilità personale e il bisogno degli altri per essere felici.
In quarta di copertina l’inizio del libro: «”Se oggi mi chiedessi da dove vengo, Filippo, ti direi che sono mediterranea.” Nessun vezzo intellettualistico né vena romantica. Mi sento una donna mangiata dal sale che da troppo tempo guarda le frontiere solo dal sud. Le ho guardate così a lungo che quelle barriere sono diventate il mio orizzonte, fluido. Disorientata, mi sono persa nel blues della vita, nello sguardo dell’altro e soprattutto negli occhi dei bambini. […]
Rue de la Croix, civico 12, il mio numero preferito, nella città vecchia di Lione, vicino la zona dei murales. Da lì è partito il mio viaggio senza ritorno verso il sud, verso quello che credevo la terra del “sole dei morenti” mentre è diventata un’alba nuova.»
NORA CARO POETA CARO AMICO – Caro poeta, caro amico è un omaggio alla figura di Pier Paolo Pasolini, nell’anno del quarantennale della morte.
E’ un progetto musicale (in uscita su etichetta tedesca Sound System Records), composto da un album di dodici brani dedicati al grande poeta friulano. I testi sono stati appositamente richiesti a scrittori e poeti di varie età. Si va da nomi noti, come Renzo Paris, Antonio Veneziani, Giovanna Marini e Alberto Toni ad altri più giovani, ma già affermati a livello nazionale. L’elenco completo degli autori delle canzoni annovera: Renzo Paris, Clea Benedetti, Alberto Toni, Fernando Acitelli, Antonio Veneziani, Ignazio Gori, Giulio Laurenti, Titti Rigo de Righi, Tiziana Rinaldi Castro, Claudio Marrucci, Giovanna Marini e Andrea Del Monte.
I brani sono musicati ed interpretati dal promettente cantautore di Latina Andrea Del Monte, il quale si è già messo in evidenzia a livello nazionale per la partecipazione allo storico Festival Il Cantagiro (Rai2) dove gli viene assegnato il premio della critica, il successo del singolo I numeri primi (Top 20 di iTunes) e varie partecipazioni al Sanremo Off. Del Monte ha inoltre composto la musica dei dodici brani con l’aiuto del chitarrista John Jackson, che nei suoi trascorsi vanta una lunga collaborazione con Bob Dylan.
In allegato al disco, un libro curato da Claudio Marrucci e Ignazio Gori, con la consulenza di Antonio Veneziani, contenente varie interviste a persone che hanno conosciuto Pasolini, che hanno collaborato con lui o che si sono interessate alle varie tematiche pasoliniane; si va da registi e scrittori, da attori a giornalisti: Enrique Irazoqui, Ninetto Davoli, Federico Bruno, Alessandro Golinelli, Giuseppe Pollicelli, Franco Grattarola, Citto Maselli, David Grieco, Walter Siti, Maria Borgese, Igor Patruno, Fulvio Abbate, Lucia Visca, Susanna Schimperna, Pino Bertelli, Giancarlo De Cataldo, Tullio De Mauro, Emanuele Trevi e Renzo Paris.
Caro poeta, caro amico è un progetto che ha il compito di unire persone di generazioni diverse all’insegna del patrimonio culturale e civile che Pasolini ha lasciato ai posteri. Se posteri ci saranno.