Il caso di via del Lido? Solo uno tra i tanti di Latina da verificare ‘col metro’. A segnalare a Il Caffè gli abusi edilizi all’ultimo piano dei palazzi un’esperta del settore. L’usanza di trasformare un locale tecnico (destinato agli impianti tecnici come idrico, termico, elevatorio, televisivo, di parafulmine, di ventilazione, ecc…) in attico, ci spiega l’esperta, va avanti sin dalla fondazione di Latina a discapito, ovviamente, dei cittadini per bene che hanno pagato la giusta somma per la proprietà di un attico in regola. I controlli? Basterebbe farli al termine dei lavori e poi qualche mese dopo la vendita e i giochi sporchi verrebbero a galla. Ma sono facoltativi e non vengono fatti quasi mai. Per quanto riguarda le palazzine di un tempo, il problema resta morale, ma non c’è illecito: dal momento in cui viene fatto il condono non si può parlare più di nessun abuso. Ma il vizietto di vendere una cosa per un’altra c’è ancora e, può notarlo anche un cittadino inesperto, anche in alcune palazzine in fase di costruzione che saranno consegnate ai proprietari nei prossimi mesi. Cosa succede? Due sono le opzioni che si possono verificare. Nel primo caso il costruttore vende un locale tecnico per attico. In questo caso c’è un vero e proprio abuso edilizio e ne risponde il costruttore in prima persona, perché ha fatto pagare un locale come un appartamento all’ultimo piano, il più richiesto a Latina come nel resto d’Italia. Nel secondo caso, invece, il costruttore vende un locale tecnico all’ultimo piano come locale tecnico, quindi ne esce assolutamente pulito. Quando l’acquirente va dal notaio mette la sua firma su questo tipo di acquisto, ma magari sotto banco si accordano per effettuare lavori una volta dentro e trasformare quello spazio in una vera e propria abitazione. In questo caso a fare l’illecito risulta solamente chi acquista, che non è vittima ma complice del sistema truffaldino e ne risponde penalmente. Tra l’altro, i problemi li avrà quando vorrà rivendere la proprietà. Sarebbe compito delle agenzie spiegare bene cosa vendono, ma chi lo fa? Ci sono alcune piccole regole per cui un occhio inesperto può accorgersi di quando si ha a che fare con un locale tecnico e quando con un attico. Prima cosa: l’altezza dei locali tecnici non deve superare i 2,40, massimo 2,70 metri di altezza, e non deve possedere bagni. Un vicino di casa o un cittadino mosso da interesse legittimo che nota, ad esempio, delle finestre dove non dovrebbero esserci o dei controsoffitti che un giorno verranno buttati giù per trasformare il locale in appartamento di più di 2,70 metri di altezza, può richiedere l’accesso ai documenti amministrativi ed alle pratiche edilizie all’area ambiente e territorio, servizio edilizia pubblica e privata del Comune di Latina. È un po’ quanto accaduto con via Quarto, quando i cittadini del Gigante Buono hanno sporto denuncia alla Procura ed è venuta fuori tutta la questione dei piani particolareggiati su cui ancora adesso sono in corso delle indagini.
17/09/2015