Denaro pubblico utilizzato per fare il pieno alle proprie auto e dipendenti della municipalizzata impiegati per i lavori nella sua casa. Accuse pesanti, peculato e abuso d’ufficio, quelle mosse all’ex direttore della Progetto Ambiente di Aprilia, Sergio Santini, e che hanno portato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Guido Marcelli, a rinviare a giudizio l’ex dirigente.
Il 61enne romano è accusato di peculato perché, secondo gli inquirenti, rivolgendosi all’area di servizio che riforniva i mezzi della Progetto Ambiente, quella con cui è convenzionata la società, avrebbe fatto rifornimento tanto per la sua auto quanto per quella dei familiari. Soldi della municipalizzata impiegati dunque a fini privati. L’abuso d’ufficio viene invece contestato all’ex direttore in quanto, sempre per l’accusa, avrebbe portato alcuni operai nella sua casa di Lariano, dove avrebbe fatto ripulire ai dipendenti la canna fumaria, sistemare l’allarme, un terreno e persino accatastare la legna.
Due anni fa Santini venne licenziato, una decisione presa dal CdA della municipalizzata proprio dopo l’avvio delle indagini da parte della Guardia di finanza che, ricevuti alcuni esposti, sentì diversi operai e sequestrò un’ampia documentazione. Una vicenda su cui molti furono i no comment, tanto dalla Progetto Ambiente quanto dal sindaco Antonio Terra, che evitò di entrare nel merito della vicenda, essendo in corso gli accertamenti.
Nell’udienza svoltasi davanti al giudice Marcelli già si sono costituiti parte civile la Progetto Ambiente, assistita dall’avvocato Francesco Autieri, e il Comune di Aprilia, rappresentato dall’avvocato Massimo Sesselego, che intendono chiedere all’imputato un risarcimento danni.
Il processo per l’ex direttore, difeso dall’avvocato Giuseppe Pesce, avrà inizio il prossimo 28 settembre, davanti al I collegio del Tribunale di Latina.