Concluso il braccio di ferro durato un anno e mezzo sul contestato appalto dal doppio menu per le mense scolastiche di Pomezia. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dall’associazione temporanea d’imprese costituita dalla All Food e dalla cooperativa Centro, avallando così la decisione presa dal Tar un anno fa di annullare l’aggiudicazione della gara, facendo subentrare nel servizio la Coop Solidarietà e lavoro e la romana Vivenda spa.
Il Tar aveva dato inizialmente il via libera all’appalto, aggiudicato dal Comune il 15 settembre 2014 all’associazione temporanea d’imprese costituita dalla All Food e dalla cooperativa Centro, respingendo la richiesta di sospendere l’aggiudicazione fatta dalle società sconfitte, precedenti gestori. Discussa la vicenda in aula, il Tribunale aveva infatti ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per congelare l’appalto e che, una volta analizzato il caso nel merito, se ritenute valide le ragioni delle ricorrenti, ci sarebbe stato tempo per reintegrarle nella gestione del servizio. Il servizio di ristorazione scolastica, con il dolce solo ai bambini che pagano di più, sembrava così saldo nelle mani della coop Centro e della All Food per tre anni, fino al 2017. Un affare da 2,3 milioni l’anno, per un totale di quasi 7 milioni di euro, con pasti da fornire a cinquemila alunni e due menu: 3,98 euro per il pasto senza dolce e 4,38 per quello con dessert. La Coop Solidarietà e la Vivenda spa avevano però subito bussato al Consiglio di Stato e ottenuto la sospensiva. Entrato nel merito, il Tar aveva poi dato loro ragione e la decisione è stata ora confermata da Palazzo Spada.