Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore Profico di Ariccia alle dichiarazioni degli Amici di Grillo, pubblicate sul Caffè del 22 ottobre col titolo “Ai cittadini di Ariccia conviene forse il fallimento della raccolta differenziata?”. “È doveroso sgomberare il campo da qualsiasi insinuazione tendente a far credere ai cittadini che è meglio far fallire il nuovo servizio di raccolta. Questo modello è attuato in tutti i comuni virtuosi d’Italia e Ariccia rappresenta il primo comune del Lazio che è entrato in tariffa puntuale. Nell’articolo si afferma che il metodo “stradale” con le “isole ecologiche di prossimità” sarebbe la panacea per il centro storico! Ricordo che è ormai appurato che solo il “porta a porta” garantisce la riuscita della differenziata. Le molte realtà che avevano adottato il sistema delle “mini isole ecologiche ad apertura controllata” le stanno smantellando perché il differenziato risulta spesso “inquinato” da altre tipologie di rifiuto. Nell’articolo si contesta il metodo incentivante del sistema virtuoso. Il Capitolato speciale d’appalto prevede un sistema armonioso di incentivi che coinvolgono tutti gli “attori” che intervengono per la riuscita del sistema stesso: per i cittadini, per l’azienda e per i dipendenti dell’azienda. In particolare, l’azienda dovrà garantire il raggiungimento minimo di quanto indicato nel progetto/offerta che comunque non potrà essere inferiore al 65% medio di raccolta differenziata già a partire dal primo anno di esecuzione del nuovo servizio domiciliare per assestarsi a quota 70% a partire dal secondo anno di esecuzione del servizio. Se l’azienda riuscirà a garantire il superamento degli obiettivi di Raccolta Differenziata minimi previsti consentendo all’Amministrazione di ridurre i costi che avrebbe dovuto sostenere per lo smaltimento di tali quantitativi di rifiuti, l’amministrazione riconoscerà all’azienda, al termine di ogni annualità, il 40% dei risparmi aggiuntivi rispetto al 70% e solo per la frazione indifferenziata, conseguiti quale elemento premiante ed incentivante. Questo sistema di incentivi è progressivo fino al raggiungimento, a regime, dell’obiettivo di RD nella misura dell’80% che riconoscerà al termine dell’annualità, all’azienda il 60% dei risparmi aggiuntivi rispetto al 70% e solo per la frazione indifferenziata. Di questi incentivi l’azienda dovrà versare agli operatori, quale premio di produttività annua, il 60% della somma percepita dal Comune a titolo di primalità. La tariffazione puntuale premia i cittadini virtuosi sul principio “chi inquina paga”. Anzitutto occorre precisare che, con l’applicazione della tariffa puntuale s’introduce un modo diverso di distribuire la copertura dei costi variabili tra gli utenti, attraverso il sistema di misurazione dei conferimenti del rifiuto indifferenziato, che consente di fare pagare ogni utenza in base a quanto rifiuto indifferenziato produce. Chiaramente, il sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti e della pulizia degli spazi comuni ha l’obiettivo della copertura economica al 100%, da parte degli utenti, dei costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e non solo. Quindi tutti i risparmi derivanti dal mancato conferimento della frazione secca in discarica e il conseguente aumento delle frazioni differenziate che sarà venduta ai Consorzi Nazionali andranno a determinare “gli sconti” della Tariffa. Per quanto riguarda lo smaltimento della frazione organica sarebbe auspicabile la realizzazione di un impianto a “Km 0”; Ariccia è stata una delle prime ad aderire alla petizione dei 72 Comuni che hanno richiesto alla Regione l’istallazione di “compostatori di comunità”. Ad Ariccia servirebbero almeno due macchine per un investimento iniziale di € 1.000.000. Nel mentre si preferisce incentivare la prevenzione e riduzione dei rifiuti mediante il compostaggio domestico della frazione organica e degli scarti vegetali. I vecchi contenitori, saranno ritirati. Sono spariti i “cassonetti stradali personali” liberando le strade! Si fa notare, inoltre, che ad Ariccia è assegnato il titolo di “cittadini ricicloni” dei Castelli Romani con 286 chili pro capite l’anno di differenziato prodotto, questo grazie al lavoro e all’impegno che tutti ci mettono al raggiungimento dell’obiettivo.
05/11/2015