Risate a caro prezzo per le tasche dei cittadini di Pomezia. A distanza di più di tre mesi, lo spettacolo del comico romano Maurizio Battista a Torvaianica («L’ho trovata peggiorata», disse in apertura del suo spettacolo) ancora fa discutere e nell’ultimo consiglio comunale è stata discussa una interrogazione presentata dal consigliere Pd Omero Schiumarini. «Abbiamo trasformato a spese della collettività una piazza in teatro a vantaggio della sola società organizzatrice», si legge nell’interrogazione. Questo perché il Comune ha pagato di tasca propria “il cachet dell’artista, i bagni chimici, il gruppo elettrogeno, il servizio ambulanza e l’allestimento della recinzione” per un totale di 23.503 euro. E il pubblico ha pagato il biglietto, tra i 15 e i 25 euro nonostante gli accordi fossero di 15 euro prezzo unico. Soldi che sono andati a una società privata che ha organizzato l’evento. «La somma dei costi sostenuti dal Comune per organizzare lo spettacolo a pagamento per i cittadini è pari a quella che avrebbe sostenuto offrendolo a costo zero», spiega ancora Schiumarini.
A rispondere in Consiglio comunale è stata la vicesindaco Elisabetta Serra, che ha precisato come in realtà il cachet dell’artista era molto più alto. Il Comune, in sostanza, ha pagato solo una parte del cachet mentre i 14 mila euro restanti sono stati a carico della società organizzatrice, che si è assunta il “rischio d’impresa”. «Il ragionamento del consigliere circa il costo complessivo dell’evento è inesatto – ha detto Serra rispondendo all’interrogazione – la fruizione gratuita dello spettacolo ipotizzata dal consigliere avrebbe comportato all’Ente un impegno superiore a quanto era nelle disponibilità del momento».
Sui biglietti a 25 euro, la vicesindaco ha citato una nota scritta l’11 agosto all’organizzatore dell’evento chiedendo “riscontro in merito ad informazioni verbali con le quali si segnalava che parte dei biglietti veniva venduta a 25 euro”. Ma Schiumarini ha fatto presente che i biglietti venivano venduti in un’attività commerciale di un consigliere comunale di maggioranza: «Ce l’ho comprato io stesso, quindi conoscevate bene chi vendeva i biglietti e allora come mai non vi siete accorti che venivano venduti a 10 euro in più del prezzo pattuito?». Il consigliere Pd ha annunciato un “esposto”, rimanendo però sul generico, «perché voglio ben capire se ci sono degli interessi particolari rispetto alla gestione di questa vicenda».
C’è poi l’aspetto della struttura crollata il giorno dopo lo spettacolo: l’Assessore parla di atti vandalici ma non è stata mai sporta denuncia; Schiumarini ricorda invece che la struttura non aveva ricevuto parere positivo dalla Commissione Pubblico Spettacolo. Ma questa è un’altra storia.