Resta lontana la soluzione dei problemi e l’avvio del piano anti-crack dell’ex Albafor, attuale Formalba. L’Ente scolastico di formazione professionale, resta sommerso da circa 6 milioni di euro di debiti e così, molto probabilmente, ancora sarà per un bel po’. Giovedì pomeriggio 26 novembre si è tenuto nell’aula giunta di Palazzo Savelli, sede del Comune di Albano proprietario dell’Ente, il primo faccia a faccia tra il sindaco Nicola Marini e le rappresentanze sindacali regionali del settore scuola: Mara Sbragaglia CGIL, Giuliano Torcolini CISL, Francesco Martello UIL, a cui si sono aggiunti i 12 RSU, rappresentanti sindacali unitari dell’azienda.
SALVAGENTE A METÀ
Il sindaco ha sostenuto di aver predisposto il concordato preventivo per Albafor. Si tratta del documento che dovrebbe scongiurare il fallimento dell’Albafor, permettere il pagamento dei debiti e, soprattutto, evitare che Formalba diventi il “salvadanaio” su cui i creditori potrebbero avventarsi in caso di insolvenza. Ma Marini ha anche annunciato di volerlo inviare alla Corte dei Corti, specializzata nell’analisi delle spese e dei conti delle pubbliche amministrazioni, per avere un parere preventivo. Secondo quanto sostengono i sindacalisti, il piano-salva Albafor prevede il rientro di 750mila euro totali in 3 anni che permetterebbe di risanare solo in parte i vecchi “buffi”. Senza un piano di rientro complessivo dal debito, le due società, Albafor e Formalba, restano legate a doppia mandata.
E LE PROMESSE DELL’AD BAREATO?
Lo scorso 5 agosto, come confermato al Caffè dal liquidatore fallimentare Albafor, attuale Amministratore Delegato Formalba, Massimo Bareato (Caffè dei Castelli n.338), l’azienda ha depositato ai giudici veliterni una domanda preliminare per accedere al piano di rientro dal debito, ossia al concordato preventivo. In parole povere, da allora l’azienda non ha ancora indicato in Tribunale i dettagli dell’intera operazione, ovvero non ha detto dove e come troverà tutti i soldi per pagare i creditori.
LAVORATORI SENZA STIPENDIO
Rivolgersi alla Corte dei Conti per un parere preliminare prima di depositare il piano anti-crack ai magistrati, comporterà probabilmente l’allungamento dei tempi per la soluzione dei problemi aziendali che lamentano lavoratori e sindacati: pagamento con grosso ritardo degli stipendi, carenza di soldi per tenere corsi di formazione del personale docente e amministrativo, assenza del materiale per le lezioni, piano di rilancio aziendale, eccetera. L’amministratore delegato MAssimo Bareato ha sostenuto che entro marzo tutto si sarebbe risolto. Per il momento, ai lavoratori è stato corrisposto lo stipendio fino al mese di agosto compreso.
Nessuno, finora, ha fornito le cifre esatte del debito di Albafor che ancora incombe su Formalba.