Il Consiglio Comunale di Velletri ha bocciato all’unanimità il “bio” gas progettato in località Lazzaria dalla Volsca Ambiente e Servizi spa, la municipalizzata dei rifiuti di proprietà dei Comuni di Albano, Velletri e Lariano. È stato un no, ma solo a metà: l’assise municipale non ha deciso al 100%, scegliendo di non andare fino in fondo e lasciando aperta la porta ad altre ‘bio’bufale dell’immondizia. Infatti, il “no” contenuto nell’ordine del giorno votato il 17 dicembre non indica la tipologia di impianto con cui trattare le 5 o 6 tonnellate di umido prodotte ogni anno dai cittadini veliterni. La maggioranza di centro sinistra, alla guida di Velletri da 3 anni, dice che ha bisogno di altro tempo. In buona sostanza, ancora non ha deciso che risposte dare sul tema rifiuti. Un traccheggiare che sembra accontentare la lobby dei rifiuti che non vuole mollare la gestione dell’immondizia e potrebbe anche entrare nella proprietà di Volsca Ambiente e Servizi.
SINDACO “FELICE”… ALLE STRETTE
«Siamo felici per la massiccia presenza di cittadini – ha detto a denti stretti il sindaco Fausto Servadio, “scortato” da Vigili Urbani, Polizia e Carabinieri -, vi confermo che il biogas Volsca non si farà. Ma all’ordine del giorno del Consiglio di oggi non c’è la scelta dell’impianto da realizzare. Da febbraio partirà una discussione per decidere». Purtroppo, una minoranza fin troppo tiepida non ha preteso di inserire tra i punti all’ordine del giorno da votare il compostaggio domestico e di comunità, ossia quelle pratiche che possono dare una soluzione sana al problema. Curioso, su questo punto, il silenzio del loquace consigliere Giorgio Greci: in veste di presidente della Commissione rifiuti aveva detto a ogni piè sospinto che il compostaggio domestico e di comunità è «l’unica modalità di trattamento dei rifiuti umidi davvero utile per il Comune di Velletri». Scelta caldeggiata come soluzione anche nella relazione conclusiva della Commissione da lui presieduta, dopo un anno di lavori. Ma ora Greci si è dimenticato di sostenere tale soluzione in aula davanti, a cittadini sindaco e Consiglio al momento del dunque.
ASSEDIO PACIFICO
Il Comitato No Biogas – No discarica di Velletri ha “assediato” pacificamente con oltre 300 cittadini l’intera seduta del Consiglio Comunale, cosa mai avvenuta nella storia di Velletri. Presenza “calorosa” che non è bastata a convincere amministratori e politici. Difatti, qualche funzionario comunale già parla, nemmeno troppo velatamente, di “bio” metano come alternativa al “bio” gas. Sistema considerato dai tecnici del comitato ancora più inquinante dello stesso “bio”gs e anch’esso foraggiata da grossi incentivi statali.
ACCERCHIATI DA ECOMOSTRI
Per di più, due “bio” metano, autorizzati di recente, sorgeranno presto ad Ardea e Pomezia e tratteranno ben 183mila tonnellate all’anno di umido. A chi e cosa servirebbe, quindi, un altro impianto di questo stesso tipo? A maggior ragione, considerando che il compostaggio domestico e di comunità, una realtà concreta in tanti altri paesi d’Italia e d’Europa, costituisce l’unica vera alternativa a impatto zero al business nocivo delle discariche, degli inceneritori e degli impianti a cosiddetto “bio” gas e “bio” metano. «Beati i nostri amministratori pubblici e politici che hanno tutto questo tempo da perdere – dichiara al Caffè il Presidente del comitato, Gianluca De Felice -. Ai cittadini, intanto, tocca andare a lavorare e pagare le tasse. A febbraio saremo di nuovo tutti qui!».
I cosiddetti “bio”gas e “bio”metano sono impianti che estraggono gas dall’immondizia per poi rivenderlo oppure per trasformarlo in elettricità, attraverso la combustione. In sostanza, sono gli eredi degli inceneritori, dei quali stanno prendendo il posto. Visto che si riciclano sempre più carta, cartone e plastiche, gli inceneritori sono sempre più fuori mercato. Restano però i rifiuti organici (l’umido) con cui poter fare affari sulle spalle della collettività. Ma non vanno bene per essere bruciati negli inceneritori. Sono invece adatti per tirarci fuori gas e metano… ed enormi sussidi pubblici, come con gli inceneritori. Ecco allora che i soliti noti del business dei rifiuti vogliono imporre i “bio”gas e “bio”metano. Dal canto loro cittadini e agricoltori di Velletri hanno una controproposta: le compostiere domestiche e di comunità.