Dallo schiaffo (vero o presunto) al Sindaco fino al rischio di rinvio a giudizio per Fucci, la vice Elisabetta Serra e un altro cittadino di Pomezia. I fatti risalgono al giugno 2013, quando l’appena eletto Primo cittadino denunciò di aver subito un’aggressione in piazza, anche fisica, da parte dell’ex Sindaco Walter Fedele. In quell’occasione anche la vice Sindaco Serra aveva raccontato di essere stata aggredita da una commerciante che si sarebbe ritenuta penalizzata dai provvedimenti della Giunta Fucci sull’estate pometina e, in particolare, in merito alla questione “bancarelle”.
Il prossimo 23 giugno il Tribunale di Velletri valuterà le richieste della commerciante che, attraverso il suo avvocato, ha insistito per il rinvio a giudizio di Sindaco e vice Sindaco per i reati di concussione, simulazione di reato e (solo per la Serra) ingiuria e diffamazione.
Secondo la donna Fucci e Serra avrebbero abusato dei loro poteri, revocando illecitamente la manifestazione “Fiera del Mare” (cioè le decennali bancarelle estive di Torvaianica, in cui l’ex Sindaco Fedele fungeva da “intermediario” per l’assegnazione dei posti) per sostituirla con commercianti “più consoni ai loro fini politici o altro”. Sempre secondo la querelante l’aggressione del giugno 2013 non sarebbe mai avvenuta (e qui la simulazione di reato). La commerciante che ha querelato sostiene inoltre che la vice Sindaco la abbia insultata e che abbia dichiarato notizie false alla stampa, sostenendo di essere stata oggetto di lesioni che in realtà non sarebbero mai avvenute. Tra l’altro, per i fatti del 2013 la donna e l’ex Sindaco furono inizialmente arrestati, poi messi ai domiciliari e, dopo appena due giorni, liberati. Tutto ciò mentre Fucci e alcuni suoi Assessori avevano convocato una conferenza stampa per raccontare la loro versione dei fatti.
Sono ovviamente accuse tutte da dimostrare, e va detto che per la querela nei confronti di Fucci, Serra e del terzo cittadino era già stata richiesta l’archiviazione. Tuttavia, sicura delle proprie ragioni, la querelante si è opposta a chiudere la vicenda e intende portarla avanti a tutti i costi.