«Devo dire che noi non possiamo lamentarci dell’operato della Città Metropolitana. Qui le cose stanno davvero cambiando». Inizia così la chiacchierata con la professoressa Silvestri, dirigente scolastica del liceo artistico Pablo Picasso di Pomezia (ex Istituto d’Arte) e con il professor Rossi, vicepreside. Solo un anno fa gli studenti avevano occupato la scuola per protestare per le condizioni in cui versava l’edificio scolastico: infiltrazioni e muffa, allagamenti, punti poco sicuri. Ora le cose sembrano davvero diverse: tutto è stato ridipinto, gli spazi sono in via di riorganizzazione, tutto è stato messo in sicurezza. Ed è la stessa preside a parlare delle novità.
Qualche giorno fa i professori degli istituti superiori del territorio di Pomezia sono stati ricevuti in Città Metropolitana, un incontro promosso dal PD di Pomezia. «Saremmo andati se non ci fosse stato un imprevisto, tuttavia devo dire che qui da noi i problemi li stanno risolvendo». Dall’anno scorso, spiega la professoressa Silvestri, si è aperto un canale di dialogo con la ex Provincia, e da lì sono partiti gli interventi strutturali che stanno dando alla storica scuola di Pomezia un volto nuovo.
«Tutto il perimetro esterno è stato messo in sicurezza, stanno risistemando i bagni anche per renderli adatti alle esigenze dei portatori di handicap, sono intervenuti sulla segreteria e sono state ridipinte le aule. Ma soprattutto è stata rifatta completamente la guaina esterna, così che non si verifichino più quelle infiltrazioni che, ad esempio, spesso rendevano la palestra inutilizzabile». Insomma, le proteste degli studenti hanno avuto il loro effetto. Ma fondamentale è stato il lavoro della nuova dirigenza, che si è insediata appena l’anno scorso e ha pensato anche a un restyling educativo. Da istituto d’arte, che ha fatto la storia dell’istruzione superiore di Pomezia, a liceo artistico (recentemente intitolato a Pablo Picasso). Da quest’anno è stato attivato anche il liceo linguistico. Insomma, i problemi del passato sembrano in via di risoluzione, e di certo è a tutto vantaggio della cittadinanza.