Lo scorso 9 febbraio, sull’onda della scia di rapine messe in atto ai danni di esercizi commerciali e di locali pubblici di Pomezia, si è tenuta una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presieduto del Prefetto di Roma, durante la quale il Sindaco Fabio Fucci ha relazionato sulle criticità maggiori che riguardano il nostro Comune. In primo piano, ovviamente, l’ondata di criminalità ma anche la difficoltà di fronteggiare il fenomeno della prostituzione su strada nella zona di Santa Palomba. Rispondendo al Sindaco, a cui hanno consigliato l’emanazione di ordinanze specifiche e un utilizzo più efficace delle forze della Polizia locale (che a Pomezia conta 88 agenti, ed è comunque sotto organico), Questura e Comando provinciale hanno snocciolato una serie di dati numerici che, nei fatti, dipingono un quadro reale molto diverso da quello che viene percepito dalla popolazione.
Il Questore di Roma ha sottolineato che, dal 2014 al 2015, nel Comune di Pomezia è stata registrata una sostanziale diminuzione di furti (- 18,06%) e furti nei negozi (- 9,39%); diminuiti anche i furti di auto (- 32,46%), le rapine (- 9,80%), le rapine nei negozi (- 82,61%) e gli scippi (- 51,22%). Certo, sono dati che non tengono conto dei primi mesi del 2016, nei quali si sono verificati diversi episodi di rapine che probabilmente alzerebbero le percentuali. Su questo però è il comandante provinciale dei Carabinieri a smorzare la preoccupazione, sottolineando come si sia trattato di una serie di reati predatori “avvenuti di recente, in un breve lasso di tempo”, sui quali “sono in corso approfondimenti investigativi a cura della locale Compagnia dei Carabinieri”. Tra l’altro, spiega il comandante, “in ragione di quanto accaduto sono stati predisposti specifici servizi antirapina (dei Carabinieri di Pomezia, ndr) durante le ore di chiusura degli esercizi commerciali”.
Secondo i dati forniti dal Comando provinciale sono scesi di circa il 30% i reati commessi nel nostro territorio nel 2015 (2985 delitti) rispetto al 2012 (4139).
Risultano aumentate, invece, le percentuali relative a reati come i tentati omicidi (+ 100%, una percentuale altissima che però potrebbe essere dovuta anche a un unico episodio in un anno), le truffe (+ 22%), i furti in abitazione (+ 10%), i borseggi (+ 16,33%) e le rapine ai passanti (+ 200%, ma anche in questo caso a far salire così tanto la percentuale basterebbero due soli casi). Insomma, pur riconoscendo la situazione di difficoltà che il nostro Comune si è trovato ad affrontare (con una sostanziale scarsità di forze dell’ordine) e senza dimenticare che è possibile che non tutte le vittime abbiano sporto denuncia, gli enti deputati a garantire l’incolumità dei cittadini hanno provato a smorzare i timori fornendo al Sindaco dati reali.
CHE FINE FARÀ LA GUARDIA DI FINANZA?
Una questione più delicata è quella relativa al comando della Guardia di Finanza di Pomezia, importantissimo per un territorio ricco di aziende come quello pometino. Il comandante provinciale delle Fiamme Gialle ha ricordato al Sindaco “l’inadeguatezza della struttura che ospita il suddetto presidio, con il conseguente rischio per il futuro di una sua delocalizzazione, e chiede al Sindaco un più fattivo impegno da parte dell’Amministrazione Comunale, finalizzato al mantenimento della Compagnia della Guardia di Finanza in quel territorio”. Il Comune non ha spazi, ha risposto il Primo cittadino ai finanzieri, ma per arrivare alla soluzione della vicenda potrebbe addirittura essere scomodato il Comando generale delle Fiamme Gialle.