Il Comune di Pomezia proverà a riscuotere oltre 500mila euro da Ardea, Anzio e Nettuno, e per farlo si è rivolto alla magistratura. Il contenzioso aperto davanti al Tribunale di Velletri con le vicine Amministrazioni comunali riguarda i canoni di locazione del centro per l’impiego, una struttura che ha sede proprio a Pomezia, sulla via Pontina Vecchia, e a cui si “appoggiano” anche i tre Comuni a cui adesso l’ente pometino prova a battere cassa.
L’ufficio di collocamento (ora chiamato centro per l’impiego) è stato ubicato a Pomezia circa 30 anni fa, su decisione dell’allora Provincia di Roma, in un locale privato per cui i Comuni che se ne servono devono ripartirsi un canone di affitto “in quota”, cioè in base al numero di residenti. Secondo l’Amministrazione pometina gli Enti di Ardea, Anzio e Nettuno sarebbero indietro con la corresponsione del dovuto, e ne ha rischiesto più volte il saldo. Si tratta di una cifra che si riferisce al periodo che va dal secondo semestre del 2009 fino al 2015 e che si aggira, in totale, intorno ai 540mila euro. Tra l’altro, spiega l’avvocato pometino che si occupa del contenzioso, una sentenza del Tribunale di Velletri ha già dato ragione al Comune di Pomezia, condannando in primo grado Nettuno e Ardea a pagare quanto dovuto per il primo semestre del 2009. Giudizio contro cui il Comune nettunese è ricorso in appello.