Tra metà marzo e metà aprile del 2014 ai Monopoli avevano notato il mancato riversamento di ingenti somme relative alle giocate compiute presso la ricevitoria del Lotto di via Mura dei Francesi. A metà maggio l’attività era stata così sospesa e poi esclusa dal circuito della Lottomatica, emergendo anche altri ammanchi. Il 14 luglio successivo la concessione era stata revocata a Ortolani e i Monopoli avevano incassato anche la cauzione di 26mila euro, chiedendogli, ma invano, di saldare il resto.
Il commerciante è stato così indagato e poi mandato a giudizio dalla Corte dei Conti, che lo ha infine condannato a risarcire allo Stato 280.212 euro. La difesa di Ortolani ha sostenuto che quest’ultimo si era indebitato per acquistare la ricevitoria, finendo sommerso da decreti ingiuntivi e pignoramenti, e che, sperando di risolvere con una vincita tutti i problemi, all’insaputa del commerciante la moglie aveva iniziato a fare diverse giocate al Lotto, non riuscendo poi a versare nelle casse della ricevitoria il denaro necessario. Il colpo di grazia al commerciante sarebbe infine arrivato con una rapina subita nella sua attività. Le spiegazioni date dal difensore non hanno però modificato per i giudici il quadro e per Ortolani è così arrivata pure la condanna al risarcimento.