Il mare peggiore del Lazio resta quello di Ardea. Proprio come lo scorso anno. E alcune zone del litorale rutulo rischiano anche, se la situazione non migliorerà, di essere interdette per sempre alla balneazione. Il dato emerge dal decreto con cui il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha individuato per la stagione turistica le zone destinate alla balneazione e classificato le acque, indicando le migliori come quelle di qualità eccellente e le peggiori come quelle di qualità scarsa. Uno screening frutto dei controlli effettuati dall’Arpa Lazio, tra il 2012 e il 2015, sulle 224 aree regionali destinate alla balneazione che, appare opportuno ricordare, hanno anche i loro limiti. La situazione su molte spiagge cambia infatti in base all’afflusso dei turisti e spesso il problema, più che dalle sostanze inquinanti, è rappresentato dalla piaga dei rifiuti galleggianti. Il mare migliore, stando ai dati ufficiali venuti fuori dai controlli dell’Agenzia di protezione ambientale, è quello di Anzio, migliorato rispetto allo scorso anno, quando una delle spiagge neroniane non andava oltre la buona qualità: ora tutte le acque del Comune sono ritenute eccellenti. E la stessa situazione è stata riscontrata a Latina, Sabaudia, San Felice Circeo, che nel 2015 aveva avuto un problema identico a quello di Anzio, Sperlonga, Itri, Gaeta, Minturno e le isole pontine. Una zona in cui la qualità è solo buona è poi quella a destra del fosso Loricina, a Nettuno, quella nei pressi del fosso Santa Anastasia, a Fondi, e quella di Santo Janni, a Formia. Qualche ombra in più c’è invece a Pomezia, dove tre zone la qualità è ritenuta buona, quelle nei pressi dello stabilimento Tre Delfini, a sinistra del fosso Crocetta e a destra del fosso Orfeo, e una, quella a destra del Crocetta, solo sufficiente. Una sufficienza è stata poi assegnata anche a Terracina, a destra del fiume Portatore, mentre sono state indicate come buone le acque attorno al fiume Sisto e a sinistra del Portatore. Un brutto colpo per la città di Giove, che lo scorso anno, per la prima volta, era riuscita a ottenere la bandiera blu. La situazione peggiore è però appunto quella Ardea: buona la qualità delle acque a sinistra di Rio Grande, a sinistra del canale Biffi, a destra del fosso Caffarella e a destra del Rio Torto, sufficiente nei 250 metri a sinistra di Rio Grande e scarsa a destra del fosso Moletta. Lo scorso anno il sindaco, Luca Di Fiori, sostenne che il suo Comune pagava lo scotto del carico inquinante che dai Castelli Romani, attraverso i fossi, finisce in mare, lamentando la mancata attivazione del depuratore. Una piaga che non appare ancora sanata. Oltre alle zone vietate ai bagnanti per legge, come quelle vicine alle foci dei fiumi o i porti, restano poi off limits quelle di Nettuno, nei pressi sempre del Loricina, Latina, a Rio Martino, e Formia, nella zona di Miramare, che, dopo essere state considerate di scarsa qualità per cinque anni consecutivi, dal 2015 sono finite con un divieto permanente di balneazione. Passando ai laghi, sono invece state considerate eccellenti le acque di quello di Nemi, e dei laghi Lungo e San Puoto a Sperlonga, mentre un’area del lago Albano, quella a destra dell’emissario, si ferma al buono. La stagione balneare è iniziata il 1 maggio e si concluderà il 30 settembre. Per quanto riguarda però la spiaggia di Valmontorio, nel Comune di Latina, area militare, l’inizio è previsto per il 1 luglio e la conclusione 31 agosto. I sindaci dovranno subito intervenire nel caso in cui venissero riscontrati casi di inquinamento che possano mettere a rischio i bagnanti e l’Arpa dovrà effettuare costanti monitoraggi.
05/05/2016