Hanno bonificato, liberato l’immobile, lo hanno messo in sicurezza dopo tre sgomberi. Non si aspettava certamente un grazie, ma neanche una denuncia per abusivismo edilizio.
Mauro Bruno, Presidente della società di Baseball di Latina, per aver riportato a nuovo una struttura fatiscente, sempre sotto stretto controllo dei tecnici comunali e della polizia locale, oggi si ritrova a vivere una storia assurda, fatta di giustizia a tutti i costi e a prescindere. Già, a prescindere dalle vere responsabilità.
La storia riguarda la struttura sportiva di via Ezio a Latina, dove la società di Mauro Bruno ha rimesso in piedi un campo per il baseball e locali adibiti a spogliatoio. Un anno di sport vissuto intensamente, ma soprattutto sempre nel rispetto delle regole. Lui che è uomo delle istituzioni e che dunque conosce bene il valore della legalità.
Nel corso dei sopralluoghi che la Polizia Locale sta facendo alle varie strutture sportive comunali, per stanare gli irregolari che non pagano l’utilizzo di spazi pubblici, gli agenti si sono recati anche al campo da baseball dove hanno “scoperto” una stanza di troppo adiacente agli spogliatoi. Si tratta di una stanza che in precedenza era stata occupata abusivamente (e sgomberata tre volte): i muri già c’erano e mai nessuno aveva chiesto al gestore della struttura di abbatterli. Anzi: c’erano persone che truffavano il Comune rubando corrente e acqua.
Negli ultimi anni i Vigili Urbani nei vari sopralluoghi hanno sempre evidenziato il degrado dei luoghi, mai gli abusi. Il 5 aprile 2014 la Polizia Locale, su un verbale di sopralluogo scriveva: “in particolare sono state divelte porte e finestre, rivestimenti bagno e cucina, impianti elettrici ed idrici etc…”. Nella relazione di servizio del 9 dicembre 2014 il servizio patrimonio scriveva “…i locali si presentavano in cattivo stato manutentivo con parti quali finestre e muri danneggiati o asportati”. Fino a quel 6 maggio 2015, giorno della “rinascita” della struttura. Mauro Bruno scrisse all’ufficio patrimonio: “la ditta incaricata dalla scrivente associazione si è resa disponibile per sabato 9 maggio 2015 per la pulizia delle aree interne e esterne al campo e alla messa in sicurezza delle stesse…”.
I lavori effettuati il 9 maggio 2015 (circa 4.000 mila euro spesi dall’associazione che ha preso in gestione la struttura) alla presenza del personale comunale, sono consistiti nella posa in opera di siporex al posto di muri danneggiati ed asportati e finestre e porte divelte per evitare altre occupazioni abusive e alla bonifica dei luoghi. Oggi per quei muri realizzati sono stati sequestrati i “locali uso magazzino”. Come mai viene fuori solo ora che quella struttura doveva essere riportata al progetto originario? Conseguenze della giustizia a tutti i costi.