Il Comune di Pomezia si prepara ad annullare una nuova variante urbanistica. Questa volta non stiamo parlando di Torvaianica Alta, per la quale il consiglio comunale a maggioranza M5S ha deciso di bloccare i cantieri per la realizzazione di 90 nuovi alloggi (una decisione, questa, al centro di un complesso contenzioso giudiziario che non si è ancora concluso, ma che per ora non sembra pendere a favore del Comune), bensì del cosiddetto Comparto Industriale “A”. Si tratta di un’area molto ampia che si estende orientativamente dalla zona Motomeccanica fino a quella retrostante la via del Mare.
Questa mattina, alle 11.30, si riunirà la commissione lavori pubblici e urbanistica. I consiglieri saranno chiamati a valutare una proposta di delibera, che dovrà successivamente passare al vaglio del Consiglio comunale, che prevede proprio l’annullamento di una variante, relativa al comparto industriale “A”, che è stata approvata dal Consiglio nel marzo del 2011 ma il cui iter, a quanto pare, non è stato completato perché mancava la trasmissione degli atti alla Regione. Si tratta di un atto che – si legge nella proposta di delibera di annullamento – prevede la modifica della destinazione d’uso (da “agricola” a “servizi privati, parcheggio e strada”) di un’area di circa due ettari da unire, quindi, al perimetro del piano particolareggiato industriale. Si tratta, in pratica, della possibilità di realizzarvi delle nuove costruzioni.
Su questo terreno hanno interesse due ditte, la Eurovag srl e la Simoncini, che nel 2009 avevano chiesto al Comune proprio il genere di variante che è stato approvata solo due anni dopo. Le due società hanno fatto ricorso al Tar contro il Comune di Pomezia nel 2015, quindi sotto l’amministrazione pentastellata, chiedendo al Tribunale di ordinare all’Ente di sbrigarsi a completare l’iter della variante e renderla, quindi, esecutiva. I giudici amministrativi, con una sentenza datata febbraio 2016, hanno dato ragione a Eurovag e Simoncini ordinando al Comune di “concludere il procedimento di variante con la trasmissione delle delibere alla Regione Lazio”.
Ora però, invece di portarla a termine, l’Amministrazione Fucci vuole annullare quella variante.
L’ampliamento del comparto industriale e il contestuale cambio di destinazione d’uso, si legge nella proposta di delibera che andrà al vaglio della commissione, contrasta “con una politica di governo del territorio che miri a uno sviluppo armonico e sostenibile”. Insomma, secondo la Giunta andrebbero riutilizzate le aree già costruite, compresi i siti industriali dismessi, invece che costruirne di nuovi. Ma se l’annullamento della variante passasse in Consiglio comunale (cosa che sembra altamente probabile, vista la compattezza della maggioranza) è facile prevedere un fiume di ricorsi da parte di società che hanno cospicui interessi economici su quell’area. Se il principio adottato dall’amministrazione potrebbe, in linea di massima, essere condivisibile, bisogna sperare che l’ente si accerti di applicarlo senza che qualche imprevisto possa bloccare gli ingranaggi, come sta accadendo per Torvaianica Alta, dove i costruttori stanno ottenendo una serie di ordinanze e sentenze giudiziarie favorevoli, anche se, come ha detto il Sindaco, “la partita non è ancora finita”. Come si muoverà il Comune su questa ennesima grana urbanistica?