Ed è così che proprio nella stessa scala che per mesi è rimasta con gli ascensori bloccati, cosa che ha reso la vita particolarmente difficile soprattutto ad anziani e disabili, un alloggio lasciato libero da meno di due settimane dopo la morte dell’anziana assegnataria, è stato preso d’assalto da una famiglia di Di Silvio, composta da padre madre e almeno due minori. Il dubbio è ovviamente che qualcuno abbia informato questa famiglia dell’esistenza di quell’appartamento libero per il quale l’Ater stava già provvedendo alla riassegnazione. Il tutto a pochi metri da quella scala che nell’agosto del 2015, vide lo sgombero di ben due appartamenti occupati dai fratelli Travali.
Per quanto concerne la riattivazione degli ascensori, questa è il frutto di un accordo tra L’unione degli Inquilini e appunto l’Ater che, visto l’elevato tasso di morosità della scala (che ha raggiunto circa 30 mila euro) ha deciso di accollarsi le spese per la manutenzione degli elevatori, provvedendo nello stesso tempo a mettere ufficialmente in mora tutti i cattivi pagatori. Una procedura lunga e farraginosa ma che potrebbe portare anche alla perdita dei requisiti per rimanere all’interno degli alloggi.
Rimane ancora tragica la condizione degli scantinati dove sono evidenti le perdite di acqua, l’impianto di illuminazione non è funzionante e dove su alcune colonne portanti sono apparse pericolose crepe. Per rimetterle a nuovo ci vorranno comunque tempo e soldi; denaro che l’azienda dovrebbe recuperare almeno in parte da chi ha ricevuto un alloggio popolare che in alcuni casi, però, pare non essere disposto a pagare nemmeno dieci euro al mese. Una scelta che ricade sui tanti cittadini onesti che pur a fatica pagano i canoni ma si vedono privare di alcuni servizi a volte essenziali.