Era il 30 novembre 2015 quando, in via Monte Tondo, nel comprensorio di Monte Gentile, intervennero i carabinieri, i vigili urbani e personale dell’Asl. In un terreno boscoso, dove si trova una baita in legno e dove viveva una donna in condizioni di forte disagio, venne trovata quest’ultima priva di vita. Nella proprietà si aggiravano 26 cani, poi catturati, e due gatti. L’abitazione era invasa dai ratti, coperta di rifiuti ed escrementi, e sporcizia di vario tipo era presente anche nelle aree esterne.
Individuate le eredi della vittima, la sorella e la figlia, entrambe residenti a Latina, il Comune di Ariccia, con due ordinanze ha così imposto loro di intervenire, a tutela anche degli altri residenti nella zona. Le due donne hanno impugnato i provvedimenti, ora però avallati dal Tar, che ha respinto la loro richiesta di sospenderli. I giudici hanno specificato di non essere affatto convinti della validità delle ragioni delle ricorrenti e le hanno anche condannate a pagare 500 euro di spese legali al Comune.