Bloccata l’ordinanza anti-slot emessa dal sindaco di Grottaferrata. Troppo generica per i giudici del Tar del Lazio, che hanno così accolto il ricorso di una società che gestisce nel Comune castellano una sala giochi, sospendendo il provvedimento e rinviando la decisione sul merito della vicenda a ottobre.
Il 30 novembre scorso Giampiero Fontana, da due anni alla guida del Comune, con una coalizione di centrodestra, ha emesso un’ordinanza con cui ha disciplinato gli orari di esercizio delle sale giochi e quelli di funzionamento degli apparecchi che consentono vincite in denaro installati negli esercizi autorizzati. Un’iniziativa giustificata dal primo cittadino alla luce della piaga che ormai rappresenta il gioco d’azzardo in Italia, del dilagante fenomeno delle ludopatie, e dunque a tutela della propria comunità, in particolare dei soggetti deboli. Fontana ha ordinato che l’apertura delle sale giochi sia limitata tra le 9 e le 12 e tra le 18 e le 23, fissando gli stessi orari per il funzionamento delle slot machine. Per i contravventori previste poi sanzioni da 25 a 500 euro.
La società Black Jack Cafè srl, che a Grottaferrata gestisce una sala giochi, ha fatto ricorso, chiedendo al Tar del Lazio di sospendere subito tale ordinanza e poi, una volta discusso il caso nel merito, di annullarla. I giudici amministrativi, specificando che provvedimento del genere possono essere emessi dai sindaci, hanno criticato quello preso da Fontana, sostenendo che è fondato “solo su un astratto riferimento al generale fenomeno del gioco d’azzardo e ai suoi effetti, senza alcuna specifica considerazione riferita al concreto contesto comunale”. Un’ordinanza ritenuta dunque una indebita “compromissione del diritto di iniziativa economica”. Il Tar ha così congelato il provvedimento e fissato l’udienza di merito per il prossimo 26 ottobre.