“L’isolamento tuttavia, non è parimenti paragonabile all’effettiva utenza della zona, in quanto il quadrante di S. Palomba è notoriamente una delle zone della città di Pomezia maggiormente trafficate da automezzi e cittadini (residenti e non).
Si ricorda qualora sfuggisse a qualcuno, che nel quadrante di Santa Palomba vivono oltre 2000 persone, sono ubicati tre plessi scolastici, un albergo/residence attualmente adibito dalla Prefettura a C.A.R.A., oltre alla Stazione Ferroviaria della Città di Pomezia (molto utilizzata anche da zone limitrofe) e l’importantissimo polo industriale. Si stima che nel quadrante, possano transitare giornalmente non meno di 8000/10000 persone ed un numero esattamente non quantificabile di mezzi.
I cittadini residenti nei quartieri del quadrante di S.Palomba, per quanto loro possibile, hanno negli ultimi mesi provveduto a sistemi autonomi di “sorveglianza” (vedasi progetto Controllo del Vicinato) e di “contrasto all’incuria” (vedasi interventi di Cittadinanza Attiva). Quanto sopra risulta però spesso vano, in considerazione che buona parte della zona è ancora tutt’oggi oggetto di: prostituzione indiscriminata diurna e notturna e abbandono di rifiuti ingombranti e inerti”.
“È altresì vero – scrivono – che gli episodi di cui sopra si verificano in linea di massima con la stessa frequenza delle altre parti della città e della provincia in generale, ma la grande differenza che contraddistingue il quadrante di S. Palomba è, oltre all’isolamento già citato, una totale assenza di presidio territoriale da parte delle Forze dell’Ordine”. “A nulla solo valsi i tentativi di porre rimedio da parte dell’Amministrazione Comunale, attraverso l’adozione di apposita Ordinanza Sindacale e nuovo Regolamento di Polizia Urbana; come a nulla è servito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza appositamente convocato e tenuto dall’allora Prefetto dott. Gabrielli. Nonostante un paio di operazioni congiunte (che i residenti in zona non hanno riscontrato) – svolte da Polizia Locale e Carabinieri – la situazione di fatto oggettivamente verificabile è un totale stato di abbandono istituzionale sul fronte Sicurezza e decoro urbano. Le operazioni “una tantum” d’altronde, sono più destinate ai mass media che ad un’efficace risoluzione delle problematiche presenti nel quotidiano”.
“I Comitati di Quartiere Roma 2 e S. Palomba alla luce di tutto questo, sono pertanto costretti a richiedere all’Amministrazione Comunale un intervento ferreo, deciso e risolutivo atto a debellare in via definitiva, questo cancro che affligge da ormai un decennio il quadrante di S.Palomba. Al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini dei quartieri insiti nel quadrante, nonché il decoro e l’igiene delle aree pubbliche, i Comitati di Quartiere sollecitati da tanti abitanti delle zone, hanno pocanzi formalizzato la richiesta di installazione di un sistema di videosorveglianza (peraltro già installato in altre parti della città, vedasi Via F.lli Bandiera, Via Singen, Via Ugo La Malfa,). Un sistema che possa rappresentare un punto fermo per la prevenzione del degrado socio-ambientale del territorio ed il contrasto delle attività illecite, in cui il posizionamento di telecamere nei punti strategici sopra indicati, sia uno strumento di prevenzione efficace e mirato nonché di controllo del territorio in una realtà isolata come quella di S.Palomba, oltre che un ausilio alle Forze dell’Ordine nell’ambito delle attività di indagine di polizia giudiziaria. I Comitati chiedono quindi aiuto e confidano in un positivo intervento da parte dell’Amministrazione Comunale, affinché possa essere finalmente scritta la parola fine su un capitolo vergognoso per il quadrante di S.Palomba e, è lecito sottolinearlo, per la città di Pomezia TUTTA. Non si hanno dubbi circa l’impegno che sarà certamente profuso dall’Amministrazione per la salvaguardia della sicurezza pubblica e del decoro urbano”.