Siamo in via Vienna, nell’androne di una palazzina popolare di proprietà dell’Ater. Nel cortile, con l’erba alta e senza giochi, trascorrono il tempo tanti bambini che risiedono lì. Basta fare due chiacchiere con le mamme o le sorelle per capire che i problemi dei vincitori della graduatoria per l’assegnazione di un alloggio vanno ben oltre il quartiere malfamato e la dimenticata manutenzione. I muri del palazzo sono tamponati con il polistirolo, ci sono infiltrazioni d’acqua ovunque visibili anche ad un occhio esterno, parti dell’edificio sono venute giù ed altre lanciano segnali di allarme che nessuno sembra ascoltare. Ma, soprattutto, alcuni residenti sospettino ci sia dell’eternit nell’intercapedine del palazzo. Niente che non sia già stato segnalato all’Ater. Anzi: secondo quanto spiegano a Il Caffè i residenti, sono stati loro stessi a provvedere a effettuare lavori all’interno del palazzo, per coprire perdite d’acqua e infiltrazioni. Ma non gli è consentito intaccare la struttura del palazzo e sono costretti a morire di freddo durante l’inverno a causa del polistirolo nei muri e sperare che la situazione non peggiori ulteriormente. Quando chiediamo agli abitanti come mai non lasciano l’abitazione per mettersi in salvo, la risposta è scontata: per loro l’affitto, in via Vienna, costa solo 35 euro al mese.
25/05/2016