Venerdì 20 maggio, con la delibera n. 35 il Consiglio Comunale di Albano ha incaricato il sindaco Nicola Marini di “porre in essere […] la dismissione delle partecipazioni societarie” di Formalba srl, nata a settembre 2014, dopo la messa in liquidazione di ‘mamma’ Albafor spa. Si tratta dell’istituto scolastico di formazione professionale di proprietà del Comune di Albano impegnato da 16 anni nella formazione di aspiranti meccanici, giardinieri, operatori pc, estetiste, baristi, ecc. Per l’amministrazione di centrosinistra, alla guida di Albano da 6 anni, e parte dell’opposizione, la ‘ricetta’ salva-studenti e salva-dipendenti è già pronta: “al fine di pervenire alla dismissione delle suddette partecipazioni e alla chiusura della gestione liquidatoria, salvaguardando il mantenimento del valore economico e professionale della società, è necessario – si legge nella delibera del Consiglio comunale – fornire indirizzo alla società Albafor spa affinché provveda alla cessione della società Formalba srl e conseguente miglior soddisfazione dei creditori […] individuando lo strumento più idoneo e conveniente per la realizzazione di tale finalità”. Si tratta di una ‘impresa’ non certo facile visto che le due società sono legate a ‘doppia mandata’: “la società che residua dal conferimento (old Albafor) – si legge ancora tra le carte del Comune – mantiene in pancia l’intera partecipazione della new company (Formalba), strumentale per chiudere in maniera transattiva le perdite debitorie della società medesima”.
I ‘GUAI’ GIUDIZIARI DI ALBAFOR
Albafor spa è coinvolta in due procedimenti giudiziari. Il primo di natura penale. Secondo il Pubblico Ministero, dottor Giuseppe Travaglini, l’ex sindaco Marco Mattei, e l’attuale primo cittadino Nicola Marini, avrebbero ‘adottato in violazione della legge atti illegittimi al fine di favorire la società Albafor […] creando debito per il bilancio comunale di Albano per circa 6,4 milioni di euro”. Il secondo di natura civile. Il fallimento dell’Albafor spa, richiesto a gennaio dalla Procura di Velletri, prenderà il via il prossimo 22 giugno. Secondo i togati veliterni, l’Ente scolastico sarebbe incapace di ‘risollevarsi dallo stato di pesante insolvenza’. Infine, sui debiti di Albafor spa indaga anche Bankitalia, l’Ente di controllo pubblico del sistema bancario privato, che ha avviato nei giorni scorsi una ispezione sulla Banca che ha concesso negli anni passati crediti per circa 6,4 milioni di euro, che ancora non sono stati onorati. La delibera che avvia la cessione di Formalba srl è stata votata da 17 consiglieri. Per la maggioranza: Rovere, Sepio, Borelli, Di Baldo, Garbini, Santoro, Nengarelli, Andreassi, Cammarano, Fazio, Gambucci, Grecco, Guarino, Santilli, Tedone. Per l’opposizione: Silvestroni, Orciuoli e Segrella (astenuto). Chi acquisterà la società e a quali condizioni? Chi e quando pagherà i debiti? Quale sarà il futuro degli studenti, dei corsi scolastici e del personale docente e amministrativo? Presto, probabilmente avremo una risposta. Intanto, i rappresentanti nazionali e regionali di CGIL, CILS, e UIL hanno chiesto nei giorni scorsi un incontro urgente al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dichiarandosi molto preoccupati per la ‘svendita’, così la definiscono, di Formalba srl.
I 2 PROCESSI ALBAFOR: PENALE E CIVILE
Si infiamma la vigilia della seconda udienza del processo penale Albafor’, rinviata al 21 giugno a causa dello sciopero degli avvocati penalisti dello scorso 26 maggio: uno degli avvocati difensori ha manifestato ‘insofferenza’ per la presenza del nostro giornale in Tribunale, l’unica testata che segue la spinosa vicenda. In questo maxi procedimento giudiziario sono co-imputati il sindaco Nicola Marini e il vice sindaco Maurizio Sementilli. Insieme a loro, sono imputati anche Mariella Sabadini, dirigente dell’Ufficio legale del Comune, Mario Rapisardi, ex Assessore alla Pubblica Istruzione della prima giunta Marini, e Roberto De Vitalini, di professione imprenditore. Tutti accusati a vario titolo dalla Procura di Velletri di aver adottato atti illegittimi al fine di favorire la società Albafor e per concorso in abuso di ufficio e altri reati in merito ad assegnazioni di vari incarichi e appalti. ‘Stralciata’, ovvero separata, almeno dal punto di vista giudiziario, la ‘posizione’ di Marco Mattei, ex sindaco di Albano, Claudio Fiorani, ex Assessore all’Ambiente, Giuseppe “Pino” Rossi, ex Assessore al Bilancio, Piergiuseppe Rosatelli, ex dirigente dell’Ufficio Ambiente ora in forza al Comune di Ariccia, e Gianni Micarelli di professione imprenditore. Costoro hanno preferito avvalersi della facoltà di difendersi nel corso della udienza preliminare, fissata per il 20 ottobre, per opporsi alla richiesta del loro rinvio a giudizio.
VERSO IL FALLIMENTO DI ALBAFOR
Mercoledì 22 giugno, la presidente della II° sezione civile del Tribunale di Velletri, dottoressa Francesca Aratari, presiederà il fallimento della ex Albafor spa, attuale Formalba srl, come richiesto il 30 gennaio scorso dalla Procura di Velletri. Annunciata la presenza del liquidatore della Albafor spa, il commercialista Massimo Bareato, e del Comune di Albano, proprietario unico della società.
La Cassazione, terzo e ultimo grado della Giustizia italiana, ha annullato il sequestro di beni mobili ed immobili, per un valore di circa 2 milioni di euro, eseguito a ottobre 2015 dalla Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Velletri, nei confronti del commercialista Massimo Bareato, amministratore delegato di Formalba srl e attuale liquidatore di Albafor spa. A novembre 2015, il sequestro era stato confermato dal Tribunale del riesame, secondo grado della Giustizia. Ora i togati della Cassazione hanno annullato definitivamente il provvedimento.
L’istituto scolastico Albafor spa, che da settembre 2014 prende il nome di Formalba srl, è impegnato da 16 anni nella formazione di aspiranti meccanici, giardinieri, operatori pc, estetiste, baristi, ecc.. Vanta al momento oltre 1000 studenti iscritti, 142 dipendenti, 12 direttori e 7 sedi: Albano, Cecchina, Velletri, Marino, Colleferro, Pomezia e Valmontone.