Oltre ad aver mantenuto invariate le aliquote Tari rispetto al 2015, Sermoneta risulta avere una pressione tributaria più bassa rispetto a molti Comuni limitrofi e nel bilancio 2016 sono state confermate tutte le esenzioni dell’anno precedente. La Tari è ad esempio ridotta del 50% (solo per la parte fissa) per l’utenza non domestica della categoria Ristoranti-Trattorie-Pizzerie-Pub limitatamente alla superficie di verande e tettoie operative che risultino aperte su 3 lati e che non siano diversamente chiudibili con apposite strutture di supporto durante i mesi invernali.
Sono escluse dal pagamento TARI le piccole imprese (massimo 5 componenti), che non derivino dalla cessazione/trasformazione/confluenza di preesistenti imprese, per un periodo di un anno dall’inizio attività così come risultante dagli atti della Camera di Commercio.
Per quanto riguarda le utenze domestiche, la tari è ridotta del 30 per cento per le abitazioni il cui possessore sia un coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale; abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano dimora per più di sei mesi all’anno all’estero.
C’è il 30% di riduzione anche per chi ha un reddito limitato ed abbia tre minorenni nel nucleo familiare. Non paga chi ha un Isee inferiore a 4.000 euro annuo e non ha altri immobili se non l’abitazione principale. È esente l’utenza domestica presso cui risulta residente un soggetto diversamente abile al 100%. Previsto infine un 15% di riduzione per chi adotta il compostaggio domestico nelle zone agricole: c’è tempo fino ad ottobre per presentare la domanda per avere lo sconto per il 2017. «Ce la mettiamo tutta per aiutare i cittadini, ma il Governo nazionale non deve continuare a tagliare i contributi ai Comuni, stanno riducendo i Comuni ad esattori per conto dello Stato e questo non è giusto», concludono Damiano e Di Lenola.