Via le antenne dell’emittente di Stato da Monte Cavo. Il Tar del Lazio, come già deciso in passato per Mediaset e per tante società private, ha ora dato il via libera all’abbattimento dei ripetitori abusivi utilizzati anche da “mamma Rai” sulla cima che sovrasta Rocca di Papa. A imporre a Rai Way spa, la società che si occupa della rete di diffusione del segnale radiotelevisivo e della gestione e manutenzione degli impianti di trasmissione, le demolizioni era stato 13 anni fa il sindaco, diventato poi consigliere regionale del Pd, Carlo Umberto Ponzo. La società fece però ricorso e ottenne il “congelamento” di quell’ordinanza, con cui il primo cittadino aveva specificato che andavano demoliti 23 tralicci metallici e 44 box in ferro e muratura, utilizzati dalla Rai per trasmettere il segnale radiofonico, perché abusivi e realizzati in un’area dove vi è il vincolo di inedificabilità assoluta, oltre ai vincoli idrogeologico, forestale, storico-monumentale e paesaggistico, inserita nel Parco regionale dei Castelli Romani. L’azienda di Stato, oltre a giustificarsi sostenendo che non è la proprietaria di quei tralicci ma ha solo i ripetitori in affitto, con cui trasmette Gr Parlamento e Isoradio, e che non vi sono prove certe sull’inquinamento elettromagnetico nella zona, ha sostenuto che si tratta di opere necessarie a un servizio di pubblica utilità. Ma la tesi non ha fatto breccia al Tar, che ha ora avallato la demolizione. Per i giudici amministrativi, la Rai ha “maggiori responsabilità” di altri svolgendo appunto un servizio pubblico ed “è obbligata alla maggiore diligenza esigibile sotto il profilo dell’obbligo di installare le attrezzature in siti urbanisticamente compatibili”. Ora gli impianti abusivi dovranno essere smantellati e spostati. Tutto nell’arco di sei mesi.