Autovelox: un tesoretto che rischiava di andare perduto
Un’attività tutt’altro che semplice quella della gestione dei rilevatori di velocità che devono essere aggiornati, tarati, revisionati e, a rotazione, sottoposti a manutenzione. Il non funzionamento degli autovelox, del resto, corrisponde a mancati introiti per centinaia di migliaia di euro con ripercussioni sulla qualità e sulla sicurezza delle strade. Come noto, le somme derivanti dalle multe vengono infatti reinvestite in migliorie nel settore della viabilità di cui la provincia di Latina ha estremamente bisogno. A breve torneranno dunque in funzione tutti i rilevatori di velocità che, attualmente, si trovano su strade a scorrimento veloce nei comuni di Aprilia (in entrambi i sensi di marcia sulla 148), Latina (due a Borgo San Michele e uno sulla litoranea), Sabaudia (uno soltanto posizionato lungo la litoranea), Terracina (in entrambi i sensi di marcia sulla provinciale per Prossedi) e Spigno Saturnia (lungo la superstrada da e per Cassino). Enorme il giro di denaro che ruota attorno agli autovelox: basti pensare che le sanzioni sono comprese tra un minimo di 50 euro a un massimo di 900 (per chi supera i limiti di 60 chilometri orari) e che, soltanto nel mese di marzo, come si evince dall’ultima determina pubblicata sull’albo pretorio della Provincia di Latina, spedire per posta le raccomandate agli automobilisti indisciplinati ha avuto un costo di oltre 50mila euro. Multe destinate ad aumentare nel corso della stagione estiva motivo per cui l’attività degli agenti della Provinciale è fondamentale.
Incendi, inquinamento, caccia e pesca: le molteplici attività della Provinciale
La presenza di questo corpo sul territorio, tuttavia, è importante anche per un altro motivo, gli incendi, vera e propria piaga soprattutto a fine estate. Monitorare aree collinari e boschive è infatti la strategia migliore per prevenire l’azione indiscriminata dei piromani che, altrimenti, agirebbero in maniera incontrastata. Ma non è tutto perché l’estate vede gli agenti della Provinciale impegnati anche a controllare gli scarichi a mare e a prevenire piccoli e grandi fenomeni di inquinamento. «Alle unità reintegrate – ha chiarito al proposito l’assessore Hausmann – saranno affidate, tra le molteplici attività, quelle di protezione della fauna per il prelievo venatorio, di tutela e sviluppo del patrimonio ittico, dell’esercizio della pesca, l’attuazione dei piani di abbattimento per il controllo della fauna selvatica, la vigilanza sugli interventi di controllo faunistico, di salvaguardia e vigilanza sulla raccolta dei tartufi freschi, dei funghi epigei spontanei e di altri prodotti