«Questa mattina il fiume è giallastro, pieno di schiuma e maleodorante», così scrive Legambiente parlando del fosso di Rio Torto, che scorre tra Pomezia e Ardea e sfocia in mare. L’associazione ambientalista spiega che alcuni cittadini e bagnanti hanno richiesto il loro intervento urgente, e Legambiente ha reagito inviando un esposto ai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, cioè la sezione che si occupa delle violazioni perpetrate a danno dell’ambiente. La stessa informativa è stata inviata ai Comuni pometino e ardeatino e ai comandi della polizia locale interessati, chiedendo di verificare, scrivono «le fonti di inquinamento nonché le responsabilità ad esso connesse».
La balneazione vicino ai fossi è vietata per legge, ma Legambiente chiede che sia interdetta su tutto il litorale di Pomezia e Ardea. «Un fiume che arriva a pochi metri dalle spiagge di balneazione del litorale romano sud, non può essere giallo, maleodorante e pieno di schiuma per di più nel pieno della stagione balneare», dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.
Già a fine giugno l’associazione aveva comunicato i risultati dei monitoraggi effettuali il 17 giugno sulle acque di balneazione, realizzati nell’ambito della campagna Goletta Verde e, tra questi, proprio lo specchio d’acqua di fronte la foce del canale Rio Torto risultava “Fortemente Inquinato”, con carichi batterici superiori a 400 UFC/100 di Enterococchi intestinali e con Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml. Più del doppio del limite massimo previsto dalla legge vigente.