Un colpo di scena sta per rivoluzionare la gestione del ciclo dei rifiuti urbani di Latina. La nuova Giunta comunale guidata dal primo cittadino, Damiano Coletta, ha intenzione di raggiungere la vetta del 65% di rifiuti urbani raccolti con il sistema domiciliare detto Porta a porta, in tempi brevi e certi, ma non più esternalizzando il servizio. Il bando avviato mesi fa dall’ormai ex Commissario prefettizio, Giacomo Barbato, verrà superato mantenendo ‘in house’ tale compito, quindi sotto il controllo pubblico della società Latina Ambiente. Per raggiungere tale obiettivo, forse sarà necessario modificare o addirittura annullare il bando in corso di svolgimento che scadrà giovedì 4 agosto. L’atto di indirizzo politico-amministrativo di Barbato prevedeva invece la cessione a favore di una società privata dell’incarico di raccolta e smaltimento dei rifiuti per la durata di 7 anni al prezzo di circa 20 milioni di euro l’anno, non certo bruscolini.
IL NUOVO CORSO DELLA LATINA AMBIENTE
Ad annunciare in esclusiva al Caffè questa notizia è l’assessore all’ambiente, Roberto Lessio, delegato comunale ai rifiuti della Giunta Coletta: «Stiamo valutando quali atti sono più opportuni per mantenere il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nella mani di Latina Ambiente. A nostro avviso il bando predisposto da Barbato contiene delle forti perplessità. Per questo stiamo cercando di capire se è possibile ‘salvarlo’, modificandolo come riteniamo più opportuno, o se è meglio predisporne uno completamente nuovo. In Giunta – sottolinea Lessio – siamo sicuri che con i soldi che incasseremo dalla vendita delle materie prime raccolte col sistema del Porta a porta, e in più con i soldi risparmiati dal mancato smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, saremo in grado di finanziare la raccolta Porta a porta ‘spinta’ e di raggiungere presto il 65% di raccolta differenziata, esattamente come previsto dalla legge. Con questi soldi in più, circa 3 milioni di euro l’anno, potremo presto assumere anche nuovo personale per portare ad un livello di eccellenza l’intero servizio. Tra pochi giorni, tutti gli atti verranno votati in Consiglio Comunale».
LE DUE DISCARICHE DI BORGO MONTELLO
Sulla scrivania politico-amministrativa del sindaco Coletta non manca però anche qualche grana sulla gestione del ciclo dei rifiuti, in particolare legata alle due chiacchieratissime discariche di Borgo Montello. I 2 cimiteri di rifiuti sono finiti a più riprese all’attenzione della Procura di Latina e della Commissione bicamerale sulla Legalità del Ciclo dei Rifiuti. «Abbiamo fatto presente ai vertici politici e amministrativi della Regione Lazio che abbiamo incontrato a fine luglio – racconta il neo assessore Lessio al Caffè -, che le discariche di Borgo Montello sono in fase di chiusura. In particolare quella Indeco è ancora oggetto di un sequestro da parte della magistratura e, comunque, ha ampiamente terminato il suo ciclo di vita. Nella discarica Ecoambiente – puntualizza Lessio – c’è invece ancora, tra virgolette, una finestra aperta per un piccolo volume residuo di interramento. La società Ecoambiente, al 51% di proprietà di Latina Ambiente, a sua volta municipalizzata del Comune di Latina, in passato ha fatto richiesta alla Regione di ampliare l’attuale bacino di smaltimento per continuare a interrare rifiuti indifferenziati. La richiesta è pendete presso l’Area rifiuti regionale. Tra l’altro la Ecoambiente ha presentato di recente un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il nuovo Piano rifiuti regionale di aprile scorso, visto che l’Area Rifiuti ha negato il via libera a realizzare, dentro le 2 discariche di Latina, 2 impianti TMB, di Trattamento Meccanico Biologico, per ricevere, pre-trattare e sminuzzare, prima dell’incenerimento o interramento, i rifiuti indifferenziati in arrivo. Sostengono che i lavori sarebbero già in corso, ma – sostiene laconico Lessio- in realtà il cantiere non è mai partito».
SLITTA LA CONFERENZA DEI SINDACI PONTINI
L’ultimo grattacapo in tema di smaltimento di rifiuti urbani, per la nuova maggioranza alla guida di Latina, è legato al ‘nuovo’ piano programmatico di gestione dei rifiuti votato lo scorso 10 maggio dalla provincia di Latina che, in buona sostanza, chiedeva di avviare le procedure burocratiche e amministrative per realizzare tre sub-ambiti provinciali, ognuno dei quali dotato di una discarica, un inceneritore e un biogas. «La nuova normativa regionale – ricorda Lessio – ci impone di costituire quanto prima il nuovo Ambito Territoriale Ottimale, o ATO. Questo nuovo organismo non si è ancora insediato. La riunione dei sindaci di bacino, che dovrà prendere le decisioni in merito allo smaltimento a medio termine del ciclo dei rifiuti dell’hinterland pontino, probabilmente slitterà di qualche mese. In quella sede – conclude Lessio – siamo sicuri di poter far valere al meglio le nostre ragioni».