Ai Castelli romani si produce l’80% del vino di altà qualità del Lazio, regione in cui sono presenti circa 18.000 aziende vitivinicole per un totale di oltre 20.000 di superficie vitata e un valore di produzione intorno ai 115 milioni di euro. Dati che possono dar bene l’idea dell’importanza della vendemmia per la regione e in particolare per l’area castellana. Le previsioni per il 2016 sono positive soprattutto dal punto di vista qualitativo, mentre la siccità dei mesi scorsi ha influito sotto il profilo quantitativo, in leggero calo rispetto alla scorsa stagione, soprattutto per le varietà a maturazione precoce, la cui raccolta è iniziata intorno alla metà di agosto. A riguardo Assoenologi ha preparato un dettagliato dossier con le previsioni sulla vendemmia 2016 prevedendo per Lazio e Umbria “un calo del 5%” provocato “dalle grandinate in primavera, accompagnate da un abbassamento delle temperature e successive gelate che hanno causato un calo nel potenziale produttivo, e da un’estate torrida in alcune aree”. Numeri alla mano stiamo parlando di circa 2.330.000 ettolitri nel 2016, rispetto ai 2.460.000 del 2015. Un quantitativo maggiore si avrà nelle zone costiere del Lazio, “dove la vendemmia è ormai inoltrata – spiega Assoenologi – mentre ai Castelli Romani si prevede per le varietà autoctone un’ottima annata con vini molto profumati ed equilibrati sotto il profilo gustativo”. Al momento, quindi, si tratta di stime, seppur attendibili, molto dipenderà da quanto accadrà a settembre nel corso del quale si concentrano le operazioni di raccolta (soprattutto nella terza decade del mese).
“La stagione è ottima, lo stato fitosanitario dei vigneti è buono, con assenza di criticità, presupposti fondamentali per avere un vino di qualità. Stiamo in attesa di qualche pioggia affinché si completi la perfetta maturazione dell’uva – spiega Guglielmo Schiaffini che produce Marino Doc nella sua azienda di 15 ettari – Il problema è simile a quello del latte, c’è una forbice enorme tra quello che viene pagato a chi fa il vino rispetto al prezzo che i consumatori trovano sullo scaffale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Rotelli, presidente della Strada dei Vini dei Castelli Romani e produttore di Frascati Doc: “La qualità è ottima, se prosegue così ci sarà un calo quantitativo intorno al 5%. Il Consorzio ha deciso una riduzione della resa per ettaro, per il Frascati Doc e Docg, per sopperire alle giacenze delle annate precedenti. Una mossa non particolarmente gradita ai produttori che ha come unico lato positivo quello di far rimanere inalterati i prezzi al quintale”.
Settembre e ottobre saranno anche i mesi dell’enoturismo, gli appassionati del settore potranno assistere al ciclo di produzione, passeggiare tra i vigneti e degustare i prodotti tipici abbinati ai vini locali. Un’offerta sempre più apprezzata, soprattutto dai turisti stranieri alla ricerca del vero made in Italy da portare a casa. “Le aziende sono pronte, tante hanno lavorato proprio per migliorare l’accoglienza degli enoturisti – conclude Rotelli – A Frascati c’è un infopoint per avere tutte le informazioni sulle aziende che si possono visitare”.
Registrato un calo nella produzione
Vendemmia 2016: un’annata di alta qualità per le uve dei Castelli Romani
14/09/2016
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