Alla luce della sentenza emessa nel 2014 dal Tribunale di Velletri e della relazione approntata dal responsabile comunale dell’urbanistica, a febbraio il commissario prefettizio Raffaela Moscarella aveva dato mandato al dirigente dell’ufficio tecnico di disporre le demolizioni delle opere abusive e di avviare tutti gli interventi necessari per la regolarizzazione urbanistica dell’area portuale. Quando venne realizzato l’edificio polifunzionale, poi definito ecomostro, gli ambientalisti diedero subito battaglia e la Procura di Velletri aprì un’inchiesta, sequestrando alla fine le opere ritenute abusive. Nel 2009 lo stesso Comune dispose la demolizione dei manufatti incriminati, ma gli abbattimenti non vennero eseguiti. All’inizio del 2014 il Tribunale di Velletri condannò a dieci mesi di reclusione, con le accuse di abuso d’ufficio, falso e abusivismo edilizio, l’ex amministratore delegato della “Marina di Nettuno”, società che ha in concessione la gestione del porto, Giuliano Valente, e l’ex dirigente comunale Giampiero Quatrini, imponendo anche la demolizione degli abusi edilizi e il risarcimento per il Comune, costituitosi parte civile. Era stato infatti appurato che l’edificio polifunzionale era stato realizzato in maniera difforme rispetto al permesso a costruire, con una diversa dislocazione degli spazi interni e un aumento della volumetria, in un’area gravata dai vincoli paesistico, ambientale e del demanio. Il commissario Moscarella, esaminando anche la relazione predisposta sulla vicenda dal responsabile dell’urbanistica, aveva così preso atto che l’area portuale oggetto della concessione demaniale si estenderebbe su una superficie superiore di oltre il 50% rispetto a quella prevista nella zonizzazione del Prg. E prendendo atto della sentenza penale, anche “ai fini successivi delle richieste di risarcimento danni in sede civile”, aveva disposto che il dirigente dell’ufficio tecnico si occupasse, “con urgenza”, delle demolizioni delle opere abusive e di promuovere interventi “atti ad individuare, ove possibile, le legittime procedure per la regolarizzazione urbanistica dell’area portuale”. Ma nulla, specifica il consigliere Quadrana, sarebbe stato fatto in questi mesi. All’assessore Civita l’esponente della lista Zingaretti ha così chiesto che la Regione appuri le ragioni del ritardo nell’applicazione della sentenza di demolizione e si attivi affinché vengano eseguiti quegli abbattimenti.
Interrogazione in Consiglio Regionale
Ecomostro al porto di Nettuno ancora da demolire a 2 anni dall’ordinanza
Chiesto l’intervento della Regione Lazio per abbattere il cosiddetto ecomostro al porto di Nettuno. A prendere l’iniziativa, presentando un’interrogazione all’assessore alla mobilità Michele Civita, è stato il consigliere regionale della lista Zingaretti, Gianluca Quadrana.
19/09/2016
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