Comune pronto all’arrivo di nuovi rifugiati
I numeri snocciolati il 16 settembre scorso dalla responsabile del servizio di inclusione sociale del Comune in audizione presso la commissione welfare sono emblematici: non esiste nessuna invasione. I problemi sono però molteplici: Latina si trova infatti a convivere con un numero importante di nuovi arrivi (spesso concentrati in alcune zone) e tra questi la maggior parte sono uomini arrivati da pochi giorni in Italia. Non parlano italiano, non possono essere applicati in attività lavorative e spesso rimangono sul nostro territorio per mesi senza poter contare su alcun tipo di documento. “Si pone un problema di sicurezza ma anche di tipo sanitario” ha ribadito più volte in commissione il consigliere comunale Enrico Forte. Effettivamente chi arriva a Latina non sempre è stato sottoposto a uno screening sanitario ma soprattutto il servizio Asl per i cosiddetti Stp (Straniero Temporaneamente Presente) è attivo solo due giorni alla settimana e quindi risulta insufficiente con i richiedenti asilo che spesso sono costretti ad aspettare settimane per una visita. “Sarebbe opportuno creare convenzioni con medici di base volontari – ha sottolineato il consigliere Miele – così da garantire una migliore assistenza sanitaria per tutti”. Quello che appare chiaro è che si sia di fronte a una realtà in continuo divenire con la stessa prefettura obbligata a ragionare giorno per giorno senza una visione a lungo termine. “Non sappiamo quanti saranno i richiedenti asilo che arriveranno sul nostro territorio – ha confermato l’assessore Ciccarelli – senza contare che le stesse cooperative sono invitate a operare in deroga rispetto al bando a cui hanno partecipato. Non si tratta comunque di un’emergenza ma di una realtà nuova che stiamo affrontando con massima attenzione”. “Occorrerebbe dare una maggiore e più puntuale informazione ai cittadini – ha chiesto il consigliere Coluzzi – noi oggi abbiamo un quadro abbastanza chiaro di una situazione comunque in divenire ma è bene che lo sappiano anche i residenti che invece si ritrovano con centri di accoglienza accanto casa da un giorno all’altro”. Da sottolineare è anche il fatto che ai richiedenti asilo, in città, si debbano aggiungere i minori stranieri non accompagnati (ospitati in case famiglia) e le numerose famiglie alloggiate in appartamenti e facenti parte del cosiddetto progetto Sprar. Un numero importante di persone che cambia non poco la percezione del problema da parte della cittadinanza. Nel frattempo anche il Comune è corso ai ripari individuando dei locali che potrebbero ospitare i nuovi richiedenti asilo previsti in arrivo. Si tratta di luoghi non troppo grandi (dove ospitare al massimo 20 persone) e che insistono su quartieri e borghi dove ad oggi non sono presenti centri d’accoglienza. Tra questi la struttura dell’ex società calcistica Campo Boario (dove potrebbero essere ricavati 15 posti letto) ma anche gli ex uffici della Latina ambiente sulla Bassianese e il centro sociale a Borgo Grappa.
– Centro di accoglienza di via Vergini Nuove, Borgo Sabotino
– Ex hotel di Casal delle Palme e appartamenti della stessa cooperativa in città
– Valle salla speranza, Borgo Le Ferriere
• Casa Betania, Borgo Piave – 9 posti letto
• Chiesa San Matteo, via Nascosa – 3 posti letto
• Via Gloria, Latina Scalo – 7 posti letto
• Via Gorgolicino, abitazioni confiscate ai De Rosa – 20 posti letto
• Via Coriolano, campo Boario – 15 posti letto
• Via Bassianese, ex uffici Latina Ambiente – 15 posti letto
• 2° Piano centro sociale, Borgo Grappa – 24 posti letto