Castel Gandolfo, Lariano, Lanuvio, Nemi e Frascati. Questi i comuni dei Castelli Romani che, se tutto va come deve andare, nella prossima primavera apriranno le urne ai cittadini per il rinnovo del mandato amministrativo: da scegliere, sindaco e consiglieri comunali. A meno di un anno dal voto il panorama elettorale appare alquanto fumoso ma, chiaramente, non mancano i primi dialoghi sottotraccia per creare uno schieramento politico in grado di conquistare la maggioranza dei consensi e andare quindi a governare. Nelle città dei sindaci di Bertucci, Caliciotti, Galieti e del commissario prefettizio Strati trapela davvero poco. Qualche rumors in più, invece, in quel di Castel Gandolfo dove, lo ricordiamo, da mesi è in atto una aspra diatriba politico-amministrativa tra la maggioranza comunale del sindaco Monachesi e l’opposizione dei “Democratici per Castello”, composta dagli ex piddini Giacomo Maionetti (già assessore nella giunta Monachesi) e Maurizio Colacchi, nell’insolito – per consuetudine istituzionale, si intende – ruolo di presidente del Consiglio comunale ed esponente di minoranza. Ebbene non è da escludere che i contrasti politici tra il Pd e i Democratici per Castello troveranno terreno fertile proprio in campagna elettorale, magari con due candidature avverse che si giocheranno la poltrona municipale. E a proposito di sindaco, dagli ambienti dem trapela come Milvia Monachesi abbia avanzato propria disponibilità per la candidatura alla fascia di primo cittadino. Ricandidatura, però, soggetta alla verifica di alcune condizioni politiche da parte della stessa Monachesi. Evidentemente l’obiettivo, dopo le spaccature degli scorsi mesi, è partorire un centrosinistra quanto più coeso e aperto possibile.
Altra elezione che interessa i Castelli Romani è, senza dubbio, quella per il rinnovo del Consiglio della Città metropolitana di Roma Capitale, dove attualmente siedono numerosi consiglieri (uscenti, ndr), espressione delle istanze dei Castelli, e che vedrà nuovamente esponenti del comprensorio contendersi una poltrona a Palazzo Valentini: obiettivo, tutelare le esigenze della provincia di Roma. Attenzione: qui non saranno i cittadini a votare, bensì la politica. Contraddizioni della Riforma Delrio. Urne aperte il 9 ottobre prossimo. Mentre le liste che concorreranno all’elezione del nuovo Consiglio metropolitano di Roma Capitale sono quattro: Movimento 5 Stelle, Le Città della Metropoli, Territorio Protagonista e Patto Civico Metropolitano. Da notare come i tradizionali schieramenti politici – centrodestra e centrosinistra – abbiano deciso di arrivare alla competizione con una veste maggiormente civica, lasciando i simboli nel cassetto. “Una lista dove le forze politiche del centrosinistra e quelle civiche della provincia si ritrovano fianco a fianco per costruire insieme una maggioranza coesa al Consiglio metropolitano di Roma, che possa rispondere con una voce unica alle istanze che provengono dai cittadini dell’area metropolitana”, hanno commentato dal Pd provinciale in merito al listone “Le Città della Metropoli”. Mentre il coordinamento provinciale FI commenta: “Territorio Protagonista è una lista unitaria e senza simboli che vede finalmente insieme realtà politiche e civiche di centrodestra. Una rosa di nomi esperta e competitiva, che presenta al suo interno candidati che hanno dimostrato di lavorare per il bene della comunità con impegno e capacità”.