La Asl ammette che l’errore ha coinvolto “numerosi cittadini di Pomezia”, come in effetti era già emerso dalle segnalazioni arrivate al nostro giornale nei giorni scorsi. Il numero dei casi, finora intorno alle cinque persone, sta ancora salendo. “L’azienda – spiegano dalla Asl – ha identificato l’errore e si è attivata nei confronti di tali cittadini, programmando un intervento straordinario, per garantire comunque la loro corretta adesione al Programma di Prevenzione del Tumore del Colon-Retto”. La comunicazione resta comunque molto generica: l’azienda non ha ancora fornito i numeri precisi dei cittadini coinvolti, né la matrice del problema.
Non è stata smentita, ma nemmeno confermata, la versione fornita in un primo momento dal numero verde Asl, cioè che, invece di inviare una seconda convocazione, a coloro che non si sono presentati al primo invito sono stati mandati dei referti dall’esito “normale”, quindi senza la presenza di sangue nel campione. Inevitabile la confusione generata tra chi invece a quell’esame si era sottoposto: il risultato del test, in quei casi, è pienamente attendibile?