Caprotti (che nel giorno del taglio del nastro ad Aprilia non smise mai di fare complimenti ad ogni donna presente) era molto schietto, anche con chi non conosceva: non aveva fatto mistero della guerra in casa con i figli, aveva detto di essersi ritirato ma di essere stato costretto a riprendere in mano l’impero che aveva fondato nel 1957 (e che oggi fattura 7 miliardi di euro l’anno) per “l’incapacità dei figli di fare profitto”. “Stavano distruggendo in pochi anni quello che avevo fatto io in 50, così ho ripreso in mano l’azienda e l’ho riportata in alto”, aveva detto ad Aprilia a chi gli chiedeva la sua storia personale. Sul posto di lavoro indossava il cartellino, esattamente come tutti gli altri dipendenti.
Caprotti, per chi non lo sapesse, è colui che ha introdotto il concetto di “supermercato” in Italia. L’idea gli nacque in vacanza sulla neve con il suo amico Nelson Rockfeller, magnate americano e futuro vice presidente degli Stati Uniti. Da allora l’Italia non è più la stessa, proprio grazie a Bernardo Caprotti.
Lunedì mattina il supermercato resterà chiuso per lutto.