L’Amministrazione comunale di Genzano, guidata dal sindaco del Movimento 5 Stelle, Daniele Lorenzon, è intervenuta sul servizio di refezione scolastica nelle scuole del territorio, in particolare sui casi di morosità. “Riteniamo fondamentale – hanno esordito dal municipio della Città dell’Infiorata – che tutte le bambine e tutti i bambini abbiano il diritto all’accesso a una mensa di qualità, indipendentemente dallo status economico delle famiglie, abbiamo quindi espresso la nostra preoccupazione per quei casi in cui si rischiava che fossero messe in atto misure discriminatorie nei confronti delle bambine e dei bambini le cui famiglie risultano insolventi nei pagamenti delle rette per il servizio di refezione scolastica. D’altro canto – hanno aggiunto gli amministratori pentastellati – la società ITACA S.r.l. che garantisce il servizio di refezione, aggravata dai pesanti ritardi, per un debito pari a 120.000 € c.a. aveva dichiarato, in occasione di una riunione con l’amministrazione, di non essere più in grado di portare avanti il servizio per l’intero anno scolastico 2016/2017 e di voler interrompere la fornitura. Di fronte alla possibilità di vedere esteso il disservizio a più di 3000 famiglie, comprese quelle in regola con i pagamenti, ci siamo attivati per evitare l’interruzione del servizio di refezione esaminando i 45 casi di maggiore morosità (utenti morosi per somme comprese tra i 500 € e i 2467 € c.a). La decisione di porre un blocco iniziale all’iscrizione a mensa degli utenti morosi non è stata presa a cuor leggero ma ha garantito il regolare avvio del servizio mensa per le famiglie che pagano regolarmente che sono la maggior parte. L’analisi della condizione delle famiglie morose – hanno precisato dal Comune genzanese – ci ha consentito di capire che alcune pur avendone diritto, non avevano mai presentato domanda di esonero quindi stiamo prevedendo uno specifico strumento per consentire loro di presentare le richieste. Per risolvere il problema delle morosità sono state vagliate tutte le alternative possibili informando e coinvolgendo i dirigenti scolastici. Oltre alle forme di recupero ordinarie, come ulteriore passo, abbiamo convocato le famiglie morose per capire come poter pianificare un piano di rientro e iscrivere i bambini a mensa. Parallelamente abbiamo avviato un processo di apertura alle famiglie che scelgano di far portare il pasto da casa evitando contestualmente che i loro figli debbano mangiare in locali separati per evitare che qualunque forma di discriminazione colpisca le bambine e i bambini. Consapevoli dei tanti problemi organizzativi, abbiamo evitato di imporre decisioni che avrebbero potuto non tenere in giusta considerazione le specificità di ogni scuola e abbiamo richiesto ai presidi di individuare proprie modalità di gestione dell’orario mensa. Riteniamo giusto e doveroso – ha concluso l’amministrazione comunale – richiedere il pagamento della retta della mensa, a partire dai casi in cui ci sia una morosità colpevole ma garantendo allo stesso tempo efficaci e inclusivi meccanismi di tutela per le famiglie che per vari motivi non riescono a far fronte al costo della mensa. Vigileremo affinché il recupero crediti nei confronti dei genitori sia esercitato individuando modalità che non si ripercuotano sulle bambine e sui bambini pregiudicando quindi una serena socialità nel contesto scolastico e il pieno godimento di loro diritti fondamentali”.
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