Il Comune batte cassa al Governo: ci sono oltre 10 milioni di euro in ballo, soldi che dovevano essere versati dal 2006 a Latina come “ristoro” per il fatto di ospitare una centrale nucleare sul proprio territorio, a Borgo Sabotino.
Il Sindaco Damiano Coletta ha inviato al Presidente del Consiglio, al Ministero dell’Economia e delle Finanze e al Cipe un atto di invito, diffida e messa in mora per avere i soldi delle compensazioni.
Si tratta di soldi che sono stati già versati dai cittadini attraverso le bollette elettriche (MCT misure di compensazione territoriale) per finanziare interventi di riqualificazione ambientale e territoriale nelle zone coinvolte dagli impianti nucleari. Questo contributo, che inizialmente era previsto nella misura del 100% a favore degli enti locali, è stato ridotto a decorrere dal 2005 al solo 30%. Una recente sentenza ha stabilito che invece tale contributo spetta totalmente ai Comuni, alle Province e alle Regioni.
Con la lettera di diffida l’Amministrazione intende recuperare le quote che non sono state corrisposte al Comune di Latina a partire dall’anno 2006.
L’atto fa seguito all’incontro organizzato presso l’Ancin lo scorso 27 settembre dal quale era scaturita la decisione di attivarsi dal punto di vista legale interrompendo i termini prescrizionali del diritto del Comune di Latina a vedere riconosciuto l’intero contributo previsto dal Dl 314/2003. In questo modo, in attesa di conoscere gli sviluppi dell’azione intentata da tutti gli altri Comuni interessati (ad eccezione di quello di Latina) attualmente pendente in Corte d’Appello, l’Amministrazione ha inteso non precludersi alcuna possibilità. Potenzialmente il Comune potrebbe vedersi attribuire una quota di ristoro di oltre 10 milioni di euro.