Una drammatica escalation di soprusi e violenze, che si aggravavano quando la moglie manifestava la volontà di separarsi da lui. Già nel 2005 la signora, esausta e provata psicologicamente e fisicamente, aveva chiesto di sciogliere il matrimonio, salvo poi cambiare idea per non turbare i due figli piccoli. “Ciononostante i continui soprusi non sarebbero cessati negli anni a venire – spiegano dalla Questura di Latina – durante i quali l’uomo avrebbe intrapreso diverse relazioni extraconiugali che spingevano la donna a chiedere nuovamente la separazione. A questo punto le aggressioni del marito nei confronti della donna facevano registrare una drammatica escalation di violenze sfociate in concrete minacce di morte. In una circostanza lo stalker le puntava un cacciavite al cuore intimandole di ritirare il ricorso per la separazione altrimenti l’avrebbe ammazzata prima della sentenza”.
La donna ha sporto denuncia alla polizia di Stato e poi si è affidata a un centro antiviolenza, che le ha fornito un rifugio sicuro e assistenza. Nonostante ciò l’uomo è riuscito a trovarla per ben due volte, grazie alla localizzazione del telefono, e ha continuato a minacciarla. In questi giorni le richieste della polizia giudiziaria, formulate dalla pm Cristina Pigozzo, sono state accolte dal gip del tribunale di Latina Pierpaolo Bortone. I gravi indizi di colpevolezza hanno consentito di disporre nei suoi confronti le due misure cautelari che dovrebbero dare alla moglie un po’ di tranquillità, in attesa del processo.