Sono storie diverse quelle di Benedetto Altobelli e Gianni Crescenzi, i due uomini che nel giro di 48 ore sono stati stroncati da un’overdose. Il primo è stramazzato a terra in via Epitaffio; il secondo è stato invece ritrovato in casa senza vita dalla moglie dopo aver assunto eroina. Il primo era uscito da un lungo percorso di riabilitazione in una comunità del nord Italia, il secondo era invece considerato un assuntore abituale di stupefacente. Storie diverse che però potrebbero essere accomunate da una mano, quella dello spacciatore che ha fornito loro la dose di eroina che potrebbe far parte di uno stock tagliato male e quindi letale. I due non si conoscevano ma da quanto è dato apprendere da fonti investigative, abitavano nello stesso quartiere. Non è escluso quindi che a fornirgli la droga sia stata la stessa persona. Sulle morti stanno lavorando i carabinieri e la polizia che non è escluso possano unire i faldoni d’indagine qualora gli esami autoptici disposti sui corpi delle vittime evidenzino la presenza di sostanze letali. L’attenzione resta comunque alta visto che la presenza di una partita tagliata male in città potrebbe causare nuove vittime. La caccia al pusher è insomma aperta con i controlli che si starebbero intensificando proprio in queste ore. Controlli che hanno portato all’arresto di un giovane pontino trovato in casa di un uomo ristretto agli arresti domiciliari in possesso di circa 300 grammi di cocaina e 280 euro in contanti e poi alla denuncia a piede libero di Antonio Di Silvio. Nel suo appartamento i carabinieri hanno trovato 65 grammi di hashish pronti per essere spacciati. Ma la sostanza che avrebbe ucciso Benedetto Altobelli e Gianni Crescenzi sarebbe stata l’eroina. La droga era presente in entrambi i soggetti anche se il primo, questo quanto pare emergere dall’esame autoptico a cui è stato sottoposto, avrebbe assunto un mix di droghe prima di stramazzare al suolo tra le auto in transito. Occorreranno giorni per capire se quella assunta fosse una droga talmente tagliata male da risultare letale ma per ora le attenzioni degli investigatori si stanno concentrando su alcuni appartenenti alla comunità magrebina, considerati abituali spacciatori di eroina, una droga che sembrava scomparsa e relegata al consumo all’interno delle comunità straniere e che invece sta tornando prepotentemente alla ribalta pur gestita da soggetti senza scrupoli che per un briciolo di guadagno in più non esitano ad “allungare” la sostanza con ogni qualsivoglia tipo di materiale.
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