Guido F., con precedenti penali, nell’interrogatorio di convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, avrebbe ammesso le proprie responsabilità nell’entrare all’interno della villa a scopo di furto, ma ha respinto al mittente l’accusa di aver picchiato il domestico.
La “rapina impropria” sarebbe stata commessa con l’aiuto di un complice, non ancora identificato. Entrambi si erano finti tecnici venuti a controllare una perdita di gas: hanno bussato alla villa ed il domestico in un primo momento avrebbe creduto alla versione fornita dai due sedicenti operai permettendo loro di entrare. Il sospetto è arrivato quando i due, invece di controllare la presunta perdita, si sarebbero messi a rovistare in casa. All’invito del filippino di andare via, i due avrebbero infierito contro il domestico con una serie di colpi sferrati con un vassoio, per poi fuggire con un’auto e portando via l’argenteria. Questo per lo meno è quanto ha raccontato il lavoratore ai carabinieri, chiamati subito dopo il colpo. Grazie all’accurata descrizione fornita, i carabinieri sarebbero riusciti ad individuare e fermare uno dei sospettati, che peraltro indossava ancora gli abiti con cui era entrato in azione.