Di chi sia la colpa non è facile a dirsi, senza conoscere la catena di proprietà che lega un ufficio distaccato della Regione Lazio (quello del Genio Civile) con lo stabile dell’Intendenza di Finanza in piena Piazza del Popolo. Ma non occorre fare una inchiesta approfondita per comprendere che lo stato in cui versa l’edificio, nella sua parte esterna è una completa vergogna e non da poco. Cominciamo dalle bandiere, quella della Regione Lazio e specialmente quella italiana che fino a qualche giorno fa (quando sono stati presi provvedimenti) sembravano degli stracci strappati, dei vecchi panni da cucina appesi alla parete. Un misero brandello di tricolore in pieno centro, una indecenza assoluta, che oltretutto è anche illegale, poiché è la legge che vieta di ostentare il vessillo nazionale in condizioni che non siano decorose. Basterebbe questo ma non c’è solo questo. C’è anche il fatto che le mura di questo stabile sembra siano state riparate da un muratore improvvisato. Senza nulla togliere a chiunque abbia eseguito i lavori, basta veramente guardare la parete interna ai portici per capire che c’è qualcosa che non va. È uno scempio totale, specialmente in centro e specialmente in uno stabile di cui i difensori del razionalismo si fanno vanto e lustro. Ma passarci accanto è una esperienza davvero deprimente. E così, qualcuno dovrà pure prendere provvedimenti in merito a questa autentica assurdità che da anni viene lasciata impunemente marcire in pieno centro storico.
24/11/2016