Per l’occasione il punto vendita della città del cantante ha deciso di rimanere aperto ad orario continuato fino all’una di notte, senza chiudere mai i battenti. E’ l’unico negozio d’Italia che per la quarta volta ha optato per l’apertura notturna, attirando i seguaci del cantante da tutta Italia. L’emozione è tanta e la serata pensata per chi segue da 15 anni il cantante, magari condividendo con lui le sue strade e le sue facce. Le pareti sono allestite con una mostra di elaborazioni grafiche intitolata “Pezzi di Ferro” e ideata dall’artista Fluke.
Tiziano Ferro, infatti, è nato e cresciuto a Latina ed ha composto i suoi primi brani nella cameretta della casa dei suoi genitori, nel quartiere q4. Anzi, per l’esattezza ha più volte rivelato di aver scritto il testo di “Perdono” su una panchina di piazza del Popolo non aspettandosi minimamente che avrebbe potuto portarlo alla ribalta. Nei primi anni del suo successo ogni prima esibizione dei concerti era categoricamente a Latina: è stato allo stadio, al teatro, in piazza. Negli anni seguenti ha abbandonato la buona pratica, limitandosi a salutare e ringraziare per il calore i suoi cittadini dall’alto degli stadi.
A quindici anni di distanza dal disco di esordio, agli iscritti al Fan Club che lo hanno incontrato all’Atlantico di Roma un giorno prima dell’uscita dell’album, Tiziano Ferro è apparso fuori da una crisi esistenziale proprio grazie al cd. Ha descritto “Il Mestiere della Vita” discendo: “è un disco che ho scritto senza pensare che avrei fatto un disco nuovo. Dentro di me l’impulso di scrivere non è mai terminato ma ho fatto un gioco un po’ strano che è stato quello di provare a scrivere come facevo all’inizio, senza pensare che quello che stavo scrivendo sarebbe diventato un disco. L’ho fatto anche senza avere un contratto discografico”. Ed ancora: “Non avevo voglia di sentire la fretta della scadenza, che non è pressione. E’ bisogno di capire se quello che stavo facendo mi divertiva ancora come quando avevo 16-17 anni, perché il primo disco l’ho scritto in quella fascia d’età e non avevo idea che sarebbe diventato il mio primo disco. Questo disco l’ho scritto in camera mia, anche se non è proprio la stessa identica camera di quando avevo 16 anni”.