Succede che in molti Comuni siamo alla diciannovesima votazione dall’introduzione del sistema della scheda elettorale, che ha solo 18 spazi. Quindi il bravo cittadino che è andato sempre a votare si ritrova tutti e 18 gli spazi occupati dai timbri e recandosi al seggio si vede rifiutare la possibilità di votare, perché ai Presidenti di seggio è stata data disposizione che i timbri vanno messi solo negli appositi 18 spazi.
La cosa assurda è che nella scheda elettorale c’è una intera pagina vuota, dove di timbri ce ne entrerebbero ancora decine.
Il bravo elettore che vuole comunque votare, deve quindi recarsi quindi presso l’apposito ufficio comunale, dove gli consegnano una nuova tessera. Ma qui trova la sorpresa: in molti Comuni le file sono diventate enormi, con tempi d’attesa anche superiori all’ora. Molti cittadini stanno rinunciando quindi a votare.
La cosa assurda è che nessuno ha avvertito gli italiani che la scheda elettorale con 18 timbri non è più valida. Né sulla scheda stessa c’è un’avvertenza che giunti al 18° timbro bisogna andare a rinnovarla. Altri si apettavano che la scheda nuova arrivasse a casa, come succede per il codice fiscale. Fatto sta che stavolta il Governo ha davvero ‘toppato’.
La Prefettura di Latina, investita del problema, ha praticamente escluso ogni responsabilità da parte del governo. In pratica se l’elettore non si è accorto che la scheda era piena, è colpa sua e ne ‘paga le conseguenze’.
Ma qui non si tratta di stabilire chi ha o non ha colpa, si tratta di dare al cittadino la possibilità di votare: a cosa servono gli inviti continui del Governo ad andare a votare per tenere viva la democrazia, se poi ci si trova davanti a simili muri di burocrazia?
La responsabilità degli organi di Governo è evidentissima. Ma loro se ne lavano le mani e preferiscono scaricare le responsabilità sul cittadino, che è troppo ‘ignorante’.
Resta il fatto reale che molti cittadini che volevano votare, non voteranno. E questo è davvero scandaloso, perché sono le Autorità le prime responsabili: sono loro che devono mettere il cittadino nelle condizioni di andare a votare.
Non si capisce inoltre perché non possa essere dato mandato ai Presidenti di Seggio, che sono a tutti gli effetti pubblico ufficiale, di rinnovare loro le tessere o dare disponibilità ad applicare un timbro in più sulle pagine vuote delle schede.
Le file sono allungate anche da coloro che si accorgono di avere la carta d’identità scaduta. Ricordiamo però che ai seggi è consentito votare anche senza documento, qualora ci sia un incaricato del seggio, ma anche un semplice elettore dello stesso seggio identificato, che possa garantire l’identità del votante.