DE MATTEIS UOMO SIMBOLO – “Non ci sarebbe da aggiungere altro – ha detto il Sindaco Damiano Coletta -. Siamo tutti emozionati a ricordare quel giorno. Ritengo che quel giorno debba entrare di diritto a far parte della storia di questa comunità. Io me lo ricordo bene. Ero di turno in ospedale, mi arrivavano le foto e le immagini e in quel momento e avrei voluto essere lì. Intere generazioni di Latina hanno convissuto per anni con questa criminalità che faceva parte di un equilibrio malato. Abbiamo individuato il questore Giuseppe De Matteis come uomo simbolo perché quel giorno le persone hanno deciso di scrollarsi di dosso l’indifferenza ed hanno riacquistato fiducia nelle istituzioni. Quel giorno è scattato un patto con le istituzioni e la città ha cambiato strada. Questo è il senso di questa giornata, la cittadinanza onoraria a De Matteis come gratitudine ad un uomo simbolo che ha saputo promuovere soprattutto tra i giovani il senso di legalità”.
IL MERITO NON È DI UN SOLO UOMO – Il questore ha poi preso parola, emozionato di essere proprio lui l’uomo simbolo della lotta alla criminalità. “Avevo preparato un discorso bellissimo – ha detto – che non mi sembra più il caso di leggere. Preferisco affidarmi ai miei sentimenti più naturali e non garantisco l’esito. La storia ci insegna che il merito non è mai dei singoli uomini, che possono solo essere solo un punto di riferimento. Sono orgoglioso di esserlo. Ma gli uomini da soli non valgono nulla. È successo a me di essere identificato come l’uomo del cambiamento, ma poteva succedere ad un altro collega. Poteva succedere al giudice Aielli, quando è stata minacciata e la comunità ha deciso di schierarsi e di dire no all’illegalità, alla cultura delle mafie e a chi vuole anteporre gli interessi di un gruppo a quelli di una comunità. Poteva succedere ad altre persone, anche ad uno dei giornalisti. È stato deciso che io devo essere il simbolo ed è una grossa responsabilità per chi fa il proprio dovere. Ma fare il proprio dovere a volte non basta, occorre farlo con passione e coraggio”.
ALL’AMMINISTRAZIONE LA PARTE PIU’ DIFFICILE – Il Questore, poi, si è rivolto all’amministrazione. “A voi spetta la parte più difficile, l’opera di ricostruzione della parte di fiducia che i cittadini devono avere nella pubblica amministrazione. Per noi è piu semplice perché abbiamo gli strumenti per intervenire. Per voi no. Voi siete cittadini e molto spesso potreste fare degli errori. A voi viene richiesto qualcosa in più. Mettetecela tutta. I giovani sono la linfa vitale della provincia, che hanno organizzato da soli la manifestazione del giudice Aielli e che hanno tenuto alta l’attenzione sull legalità. I giovani sono il mio punto di riferimento, che ci insegnano a non arrenderci. Lo sono loro per me e non io per loro”.